Imprese, calano le iniziative imprenditoriali degli under35.

Nulla di nuovo sul fronte dell’inclusione dei giovani nel nostro Paese. Negli ultimi dieci anni, secondo i dati delle Camere di Commercio italiane sulla natalità e mortalità delle imprese, si sono registrate quasi 156mila imprese under35 in meno in Italia. Un risultato verso il basso a dir poco consistente, circa il 22% in meno rispetto al 2011, motivato in parte dall’emergenza sanitaria ma soprattutto da logiche ‘improbabili’ per la tutela della produttività che, nel nostro Paese, andrebbero totalmente ripensate in riferimento all’imprenditorialità giovanile. Un paradigma dove coesistono problemi strutturali per l’accesso al credito per i giovani imprenditori o aspiranti tali, nonché una insostenibile arroganza e autoreferenzialità delle istituzioni pubbliche e dei tantissimi travet dello stipendio del 27 mese, e, inoltre, costi insostenibili nella fase di avviamento, quali, giusto per citarne uno, l’obbligo di contribuzione previdenziale per le giovani aziende.

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Fattori confermati dal decremento della densità imprenditoriale degli under35 degli ultimi 12 mesi. Solo nel 2020 l’Italia si è permessa il lusso di perdere 18.900 nuove imprese under35 rispetto al 2019, con una perdita del 18,0%.

Ma tra i giovani italiani, indubbiamente più forti di un sistema Paese iniquo e retrivo, si prevede – per follia o per la ormai ridondante ‘resilienza’ – di tornare ai livelli produttivi pre-covid entro il 2022, come dichiarato dal 68% delle imprese under 35 manifatturiere. Maggiore entusiasmo è stato espresso, invece, per i giovani talenti coinvolti nel settore dell’industria 4.0.

Lo “spopolamento” dell’imprenditoria giovanile, secondo l’indagine di Union Camere, ancora, ha colpito maggiormente i settori delle costruzioni, del commercio e dell’industria manifatturiera. Particolarmente sensibile il segno meno nel settore edile con circa 51,8%, ovvero 69mila iniziative imprenditoriali in meno condotte dagli under35.

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Nel commercio, invece, la riduzione registrata ha toccato quota 50mila unità, mentre nel settore manifatturiero poco piu’ di 17mila imprese giovanili. In controtendenza, infine, il settore dei servizi alle imprese, con circa 3000 aziende in più negli ultimi 10 anni.