Impresa sociale e lavoro giovanile. Il progetto SEYW.

The added value of Social Entrepreneurship in Youth Work – SEYW, ovvero il progetto di cooperazione internazionale che fa il punto sul rapporto tra l’impresa sociale e il lavoro giovanile. Un’iniziativa di ampio respiro realizzata grazie al parternariato di numerose organizzazioni internazionali, tra le quali la TDM2000, associazione sarda di grande esperienza, che, attraverso il progetto, mira a creare nuove opportunità per gli operatori giovanili, condividere buone pratiche di impresa sociale realizzate da giovani in Europa e stimolare l’imprenditoria sociale e l’innovazione giovanile, attraverso incontri con imprese, esperti e youth workers.

Il progetto, che coinvolge organizzazioni provenienti dalla Bulgaria, Grecia, Lussemburgo, Estonia, Italia e Francia prevede numerose iniziative e visite di studio nei Paesi partner. Proprio lo scorso mese di novembre, dal 18 al 21, nella regione di Bordeaux, Francia, si è svolta la prima delle 5 visite previste all’interno del progetto SEYW, che ha registrato un ‘privilegiato’ incontro dei partecipanti con il mondo dell’imprenditorialità sociale locale.

Ciclo di incontri con le buone pratiche locali iniziato all’interno della regione della Nouvelle Aquitaine, dove la cooperativa Co-Actions ha accompagnato i rappresentanti di Estonia, Grecia, Italia e Lussemburgo in una visita che ha permesso di comprendere il sistema della “Economie Sociale” francese. Il primo incontro è avvenuto presso “Le Point Commun”, a Bordeaux. Le Point Comun è un centro che ospita 8 entità preposte al sostegno di quelle imprese che lavorano nel sociale creando opportunità di lavoro e sviluppo economico nel territorio della Nouvelle Aquitaine, offrendo supporto legale, finanziario e di avviamento all’impresa con un occhio di riguardo alla ricerca e soprattutto ai rapporti politici.

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Tra le organizzazioni di Le Point Comun è stato possibile visitare il CRESS (Camera Regionale dell’Economia Sociale e Solidale), formato da sindacati, federazioni, associazioni, cooperative, piccole e medie imprese e le così dette “mutuelle”, che rappresentano e sviluppano l’economia sociale e solidale della regione della Nouvelle Aquitaine.

Un incontro importante per capire la complessità e vivacità dell’imprenditorialità sociale in Francia e la capacità dello Stato locale di sostenere queste realtà.

Realtà molto attive nell’area urbana di Bordeaux, come nel caso di “Sew & Laine”, impresa sociale nel settore del tessile che coniuga innovazione e tradizione. Sew & Laine tratta di tessuti e innovazione attraverso l’utilizzo di strumenti digitali e tradizionali…un mix tra un incubatore d’idee, che si trovano allo stadio di primissimo sviluppo, e uno spazio di co-working, il tutto inserito in un contesto di eco-sostenibilità. 500 m2 di superficie dove si utilizzano arredi forniti da una famosa ditta francese e dove giovani ingegnosi tecnici danno vita alle proprie creazioni, mettendo a disposizione la propria professionalità tra tutti i co-workers. 

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Altro spazio di co-working interessante “La Ruche coworking”, un vero e proprio spazio dedicato all’innovazione sociale e all’imprenditorialità sociale dove le idee d’impresa, una volta sviluppate, possono rimanere a lavorare nello spazio di La Ruche.

Una visita che ha permesso di conoscere anche buone pratiche attente al supporto dei giovani più vulnerabili e alla loro inclusione, come nel caso di Entr’ Autres, un’associazione, co-finanziata dal comune di Bordeaux, il cui scopo è quello di dare ai ragazzi che provengono da contesti molto svantaggiati l’opportunità di capire cosa significa lavorare, di sperimentare l’ambiente di lavoro, il contatto con il cliente e il datore di lavoro. Qui i ragazzi vengono assegnati a progetti molto semplici, alcuni assolutamente di base, come imparare a preparare una spremuta d’arancia e venderla per le strade di Bordeaux…

Ma l’innovazione sociale, come dimostrato durante il ciclo d’incontri in Francia, si può affermare anche in contesti rurali, come confermato dall’associazione “C Koi Ça” con il suo progetto “Ecolieu Jeanot”. Un’avventura che dal 2011 ha portato l’Ecolieu a  diventare un vero e proprio laboratorio di idee finalizzato alla comprensione del territorio e alla sperimentazione di attività che possano avvicinare l’uomo alla natura. Iniziato come semplice progetto di giardino condiviso, l’Ecolieu è riuscita a coinvolgere le locali cooperative di agricoltori, liberi professionisti e la cittadinanza locale, promuovendo numerosi eventi, spettacoli, laboratori, programmi di educazione ambientale, e organizzando un mercato dei produttori e una fortunata radio specializzata sulle tematiche ambientali. 

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Un altro esempio di successo di innovazione sociale in ambito rurale, incontrato durante il ciclo di incontri, è stato sicuramente “Ploucs”, una rete di organizzazioni che operano come imprese sociali di tipo rurale.
Collaborazione nata per rafforzare l’impatto di ciascuna entità sul territorio, per combattere l’isolamento e favorire l’accesso alle risorse locali. La rete creata all’interno del progetto “Ploucs”, ascolta chi ha idee da realizzare, offredno assistenza per la creazione di nuove attività nel campo dell’agricoltura, dell’edilizia, della cultura, artigianato e cucina. 

Tra i membri più interessanti del consorzio “Plocus”, si evidenzia La Smalah, nata nel 2013 nel comune di Saint Julien en Born.
La Smalah è un’organizzazione no profit che lavora per favorire la vivacità creativa e l’occupazione degli abitanti di Saint Julien e d’intorni. Incoraggia lo sviluppo sociale, la solidarietà e promuove la salvaguardia del patrimonio culturale e ambientale del territorio.

foto Sardegnagol, riproduzione riservata.

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