Imprenditoria in Sardegna. Il parere dei giovani imprenditori.

Come vivono i giovani imprenditori la propria missione d’impresa? Cosa pensano delle istituzioni e sull’equità delle imposte e tasse legate alle proprie imprese? Il nostro Paese è veramente una nazione difficile per le nuove leve del mondo delle imprese?

Armando Pibiri, giovane imprenditore 30enne di Cagliari, proprietario del locale “Dorian Gray” di Via Asproni, ha le idee chiare in merito, avendo celebrato, da poco, i primi 5 anni di attività. Appassionato di moto e autore del libro “Il grande regno di Moira”, Armando è anche un grande appassionato di cultura birraria.

Armando, come hai iniziato la tua attività imprenditoriale? Cosa ti ha spinto a metterti in proprio?

Ho iniziato a lavorare nel settore a 16 anni e dopo 8 anni da dipendente ho sentito l’esigenza di mettermi in discussione. Così ho iniziato la mia attività nel settore della ristorazione.

Ripensando ai tempi di avvio della tua attività, credi sia stato difficile iniziare? Ci puoi raccontare qualche aneddoto sulle difficoltà incontrate agli inizi della tua carriera da imprenditore?

Sì, è stato difficile perchè non conoscevo molto bene le varie insidie burocratiche e i meccanismi a livello sanitario e normativo, sempre in mutamento e comunicati poco efficacemente. La prima volta che visitai il locale della mia attività il precedente proprietario mi confermò l’accuratezza della documentazione ASL legata all’attività e allo stato dei luoghi. Dopo la mia apertura l’ASL mi fece un controllo ravvisando ben 12 irregolarità poichè era mutato, dopo soli tre mesi, l’impianto normativo. Per mettermi in regola dovetti chiudere il locale per una settimana, spendendo, inoltre, circa 3000 euro per rimettere tutto a norma. 

Trovi che le tasse e le imposte legate alla tua attività d’impresa siano eque? Come valuti il rapporto con le istituzioni? Credi che esse supportino gli imprenditori nell’attività d’impresa?

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No. Nel nostro Paese sia le imposte che le tasse non sono assolutamente congrue. Sono arrivato a vedermi tassare ben oltre il 60% degli introiti. E’ un dato oggettivo che il cuneo fiscale in questo Paese è il vero carnefice delle imprese… con le forze dell’ordine il mio rapporto è assolutamente positivo, sono proattive e aiutano a trovare soluzioni. Con i funzionari dell’Agenzia delle Entrate, invece, il rapporto è, diciamo, un pò più complesso…

Hai mai ricevuto delle agevolazioni pubbliche per la tua attività? Ti sei mai informato sulle opportunità promosse dalle istituzioni pubbliche per le imprese a livello locale, nazionale e internazionale?

Questo è un tasto dolente perchè non sono molto informato. E’ difficile trovare il tempo per cercare i bandi, analizzarli e parteciparvi quando la tua vita è votata all’attività d’impresa. Oltre a gestire la mia attività svolgo anche la professione di formatore presso la Work Up Academy. Quindi è difficile trovare il tempo per dedicarmi alla ricerca di queste informazioni. Sono dell’idea che sia le pubbliche amministrazioni che gli organi di comunicazione dovrebbero comunicare e diffondere meglio tali informazioni, anche nell’ottica di mettere in pratica una importante finalità di servizio pubblico.

Armando Pibiri

Come valuti il rapporto con i professionisti e i fornitori con i quali collabori?

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Hai un’altra domanda? Scherzi a parte, solitamente creano rallentamenti all’attività d’impresa. Tutti gli attori operanti nel sistema produttivo, partendo dall’ultimo dipendente al grande commercialista, dovrebbero capire che il lavoro è lavoro, non uno status symbol. C’è una grande esigenza di professionismo per migliorare la comunità produttiva nella nostra isola.

Sei in attività da 5 anni, quindi hai superato la soglia dei 3 anni, per molti considerata la fase critica dell’avviamento d’impresa. Sei dell’idea che il lavoro sia più facile, dopo questi anni?

Sì, per molti versi è tutto più facile. Dopo 3 anni ho un cospicuo portafoglio clienti che prima non avevo. Purtroppo, però, il mercato è sempre in mutamento, come anche la capacità di spesa delle persone, senza contare che nel mio settore la concorrenza è sempre in aumento e se non ci si aggiorna o se non si trovano soluzioni proattive, si rischia di chiudere ogni giorno. Ci sono poi gli immancabili imprevisti. Qualche mese fa una macchina ha urtato un palo che cadendo ha distrutto la vetrata principale del mio locale. Fortunatamente non c’era nessun avventore al momento ma ho dovuto pagare 3000 euro di danni. Pur essendo assicurato la compagnia assicurativa mi ha rimborsato soltanto 1500 euro. Insomma una perdita secca senza averne colpa.

Discorso sicurezza. Essendo la tua attività legata all’intrattenimento notturno, ti senti tutelato dalle istituzioni?

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Generalmente sì. Quando sono capitati casi problematici le forze dell’ordine sono state più che tempestive ed efficaci. Purtroppo, ma questa non è certo colpa delle forze dell’ordine, mancano mezzi e agenti. Tale carenza  penso comunichi insicurezza nei cittadini ed esercenti. 

Cosa consiglieresti alle istituzioni per supportare il diritto d’impresa nel nostro Paese e incentivare i giovani ad aprire nuove attività d’impresa?

Innanzitutto servirebbero degli sgravi fiscali per l’assunzione dei dipendenti over30, mentre attualmente la gran parte degli incentivi sono destinati agli under30. Dopo tanti anni hai bisogno di coinvolgere dei professionisti con più esperienza, ma che non puoi assumere per via del costo del lavoro. Ancora andrebbe rivalutato il tempo determinato nella subordinazione tra dipendente e datore di lavoro. Oggigiorno è troppo demonizzata questa forma contrattuale. Chi fa le leggi e chi difende i diritti dei lavoratori (giustamente) deve capire che un imprenditore ha bisogno di testare la persona prima di assumerla a tempo permanente.

Cosa consiglieresti ad un ragazzo/a interessato/a ad aprire un’attività simile alla tua?

Tenetevi informati sulle agevolazioni pubbliche, perchè possono veramente supportare la fase di avvio e di crescita della vostra azienda. Inoltre, state molto attenti alla scelta dei vostri soci. Lavorare con gli amici, nel 99% dei casi, è un fattore di insuccesso.

Foto Sardegnagol, riproduzione riservata.

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