Il video della figlia di Eva Kaili, Garante: “Lesa riservatezza del minore”.
Gira sul web il video della figlia di Eva Kaili, l’ex vicepresidente dell’Europarlamento, che ritrae la bambina in arrivo al carcere di Haren, in Belgio, in visita alla madre.
“Il video – privo di un qualsiasi interesse pubblico rispetto alla vicenda dell’eurodeputata – non solo viola la riservatezza e l’anonimato della bambina, ma risulta lesivo della sua personalità e del suo sviluppo psico-fisico, comportando la permanenza in rete di immagini per un tempo potenzialmente infinito e privando, di conseguenza, la bambina del diritto a non doversi ritrovare, in un prossimo futuro, a rivivere certi tristi momenti”, ha dichiarato il Garante della Privacy che ha invitato nell’occasione gli organi di stampa, i siti di informazione e i social media ad astenersi dal diffondere il video, richiamando l’attenzione al rispetto delle regole deontologiche nell’esercizio dell’attività giornalistica e della Carta di Treviso. Elementi spesso “dimenticati” o peggio scarsamente conosciuti dagli “operatori dell’informazione”. Norme che impongono, invece, una tutela rafforzata per i più piccoli.
L’Autorità Garante ha quindi annunciato interventi nei confronti delle testate che hanno violato le regole deontologiche.
Una battaglia persa in parenza per ampi versi, alla luce di un modo di “fare informazione” sempre più advertorial nonché privo di senso critico.
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