Il sito internet del Boia dello Stato del Texas.

Gli Stati Uniti e il Giappone sono le uniche grandi democrazie che conservano la pena capitale nel proprio ordinamento. Il tema, come è facile immaginare, è oggetto di accese discussioni e confronti, in particolar modo negli USA.

L’ordinamento federale degli Stati Uniti consente a ciascun stato di decidere sul mantenimento o meno della pena di morte. Negli ultimi anni, grazie a un’opinione pubblica in misura sempre maggiore contraria a tale istituto, numerosi Stati hanno abolito la pena di morte o applicato delle moratorie sulle esecuzioni capitali. Fra questi non vi è il Texas, da sempre bastione della pena capitale nel quale si registra ogni anno il numero più alto di esecuzioni.

Nel rapporto tra il Texas e la pena capitale c’è un aspetto, grottesco e inquietante, che pare uscito dalla narrazione di una società distopica ultra tecnologica. Il governo mette a disposizione dei cittadini un sito che consente di monitorare in tempo reale l’applicazione della pena di morte nel Texas in cui, racchiusi in precise e dettagliate tabelle, sono presenti dati, statistiche, informazioni, inclusi il calendario delle esecuzioni e le ultime parole dei condannati a morte.

Si apprende quindi che la prossima esecuzione è prevista per il 9 settembre mentre l’ultima è stata l’8 di luglio. Scartabellando il sito vediamo inoltre che l’ultimo carcerato accolto dal braccio della morte è stato Lucky Ward, il 13 marzo scorso, condannato per un omicidio avvenuto nel 2010. Le ultime parole di Troy Clark, ucciso dal boia il 26 settembre del 2018, sono state: << Grazie, vi amo tutti. Sandra, sono stato felice di conoscerti. Vi amo tutti. Va tutto bene. Non sono io quello che ha ucciso Christina. Vi amo tutti. Ci vediamo dall’altra parte, state bene. OK Guardia Sono pronto.>>