Il sindaco Truzzu scrive a Mario Draghi: “Riaprire il Teatro Lirico a 200 vaccinati”.
Una richiesta simbolica, ma di grande impatto ai fini della ripartenza della cultura in Sardegna, è stata inviata oggi al Presidente del Consiglio Mario Draghi da parte del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu e del sovrintentende del Teatro Lirico Nicola Colabianchi, per chiedere la riapertura del teatro in occasione della Giornata Mondiale del Teatro del 27 marzo, consentendo l’accesso gratuito a 200 cittadini che abbiano già ricevuto entrambe le dosi di vaccino.
“E’ in corso in questi primi giorni del Suo nuovo Governo un imponente lavoro di organizzazione e logistica, unico nella storia del nostro Paese, per sottoporre a vaccinazione la popolazione italiana secondo il piano elaborato dal neo Responsabile il Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo – si legge nel corpo della lettera – Una prova di straordinario impegno di uomini, mezzi e risorse che consentirà presto all’Italia di uscire dalla drammatica emergenza sanitaria di questo lunghissimo anno appena trascorso e che, purtroppo, a causa delle successive ondate e delle varianti, si protrarrà anche per buona parte del 2021”.
“Come ben saprà – ricordano il primo cittadino e il sovrintendente – la Sardegna, unica Regione “bianca” fino alla settimana scorsa, è stata inquadrata nella fascia arancione in base ai parametri elaborati dalla cabina di regia presso l’Istituto Superiore di Sanità. Il Ministro Franceschini aveva previsto per la Nostra Isola, in questa fortunata circostanza di sola Regione con incidenza virale particolarmente ridotta, la riapertura dei teatri in occasione della Giornata Mondiale del Teatro, il 27 marzo. La possibilità concessa dal Ministro è stata accolta dal popolo sardo con straordinario entusiasmo, gioia e emozionanti aspettative”.
“Per la Fondazione che ci onoriamo di guidare l’idea di poter riaccogliere il pubblico in sala e offrire le produzioni provate con tanto amore dai nostri professori d’orchestra, dal coro e realizzate grazie alla perizia delle maestranze e degli apparati produttivi del nostro teatro, aveva acceso quella speranza che lasciava intravvedere un nuovo futuro di arte e di bellezza, una luce soffusa che indicava la strada verso l’uscita da un tunnel che nessuno di noi poteva immaginarsi di vivere. Tutto ciò oggi sembra affievolirsi davanti alla forza di un virus che riesce, nonostante tutto, a fare breccia e a condizionare la vita dell’intero pianeta”.
“Vorremmo, seppure a titolo simbolico, continuare ad alimentare l’entusiasmo che proviamo noi tutti al solo pensiero di vedere un giorno riaprire i sipari e dar modo alla musica, e a tutte le forme dello spettacolo dal vivo, di sprigionare quella forza che solo le emozioni dell’arte vissute in presenza possono donare all’animo umano. Considerato l’enorme sforzo compiuto fino ad oggi dal Servizio Sanitario Nazionale di vaccinare milioni di persone in condizioni di eccezionale difficoltà, Le chiediamo di volerci concedere, con apposito provvedimento, l’ingresso in sala, nel rispetto dei protocolli e delle regole vigenti per prevenire la diffusione del contagio, di 200 cittadini, a titolo simbolico e quindi in forma totalmente gratuita, che siano già stati sottoposti alla doppia dose del vaccino. Sarebbe un gesto di straordinario valore culturale e sociale e di coraggiosa resilienza e di ascolto per gli animi più fragili che attendono con impazienza di poter tornare a vivere, e mi riferisco in particolare alle persone più anziane che per prime sono state sottoposte a vaccinazione, oltre che di esempio per gli altri Stati membri dell’Unione Europea che potrebbero guardare all’Italia con ammirazione e con intento emulativo”.