Il saluto romano non costituisce reato, S&D: “Proteggere l’Ue”.
Il 19 gennaio 2024 la Corte Suprema di Cassazione di Roma aveva stabilito che il saluto romano non è illegale a meno che non metta in pericolo l’ordine pubblico o promuova la rinascita di ideologie fasciste. Pochi giorni prima di tale sentenza, a inizio gennaio, centinaia di neofascisti avevano manifestato il loro sostegno a tale ideologia facendo il saluto romano durante un raduno a Roma.
“Il fascismo – scrivono alcuni eurodeputati europei* – ha inflitto sofferenze inimmaginabili a milioni di europei. L’Unione europea, al contrario, è stata fondata sul principio fondamentale dell’antifascismo, abbracciando valori chiave quali il rispetto della dignità umana, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza, lo Stato di diritto e la tutela dei diritti umani. Valori che le ideologie fasciste e naziste hanno cercato di smantellare”.
Da qui la richiesta alla Commissione europea sulla coerenza del provvedimento italiano alla luce del contenuto dell’articolo 2 del Trattato sull’Ue.
Secondo la Vicepresidente della Commissione europea, Věra Jourová, “la decisione quadro sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia impone agli Stati membri di qualificare come reato l’incitamento all’odio (istigazione pubblica alla violenza o all’odio nei confronti di un gruppo di persone, o di un membro di tale gruppo, definito in riferimento alla razza, al colore, alla religione, all’ascendenza o all’origine nazionale o etnica). Prevede inoltre
la configurazione come reato dell’apologia, della negazione e della minimizzazione grossolana di crimini internazionali, compreso l’Olocausto. Spetta alle autorità nazionali stabilire se le disposizioni nazionali di diritto penale che attuano la decisione quadro si applichino in circostanze specifiche, tenendo conto del contesto e della situazione di ciascun caso”.
“Per combattere il razzismo e l’antisemitismo la Commissione ha presentato il piano d’azione dell’UE contro il razzismo a settembre 2020 e la strategia dell’UE sulla lotta contro l’antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica a ottobre 2021 e sta attuando una serie di interventi. Nel dicembre 2023 la Commissione e l’alto rappresentante hanno adottato la comunicazione congiunta “Nessuno spazio per l’odio in un’Europa che, unita, lo ripudia”, finalizzata a rafforzare l’azione dell’UE nella lotta all’odio in tutte le sue forme. Attraverso la rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione, la Commissione sostiene gli operatori in prima linea e i responsabili politici nella loro lotta contro la radicalizzazione”, conclude l’esponente della Commissione von der Leyen.
*Matjaž Nemec (S&D), Peter Pollák (PPE), Pierre Karleskind (Renew), Ivan Vilibor Sinčić (NI), Isabel Santos (S&D), Dietmar Köster (S&D), Mounir Satouri (Verts/ALE), Pina Picierno (S&D), Thijs Reuten (S&D), Eugenia Rodríguez Palop (The Left), Paul Tang (S&D), Cyrus Engerer (S&D), Hannah Neumann (Verts/ALE), Irena Joveva (Renew), Ibán García Del Blanco (S&D), Robert Biedroń (S&D), Pierre Larrouturou (S&D), Damien Carême (Verts/ALE)