Il Regno Unito non chiede nessuna proroga. Il periodo di transizione termina il 31 dicembre

Si sono riuniti oggi in videoconferenza i presidenti delle principali istituzioni europee, Consiglio, Commissione e Parlamento e il Premier britannico Boris Johnson. Un incontro per fare il punto sui progressi realizzati finora nella trattativa sulle relazioni future tra l’UE e il Regno Unito e concordare le prossime azioni da intraprendere per l’avanzamento dei negoziati. 

I rappresentanti delle istituzioni europee, Charles Michel, Ursula von der Leyen e David Sassoli, hanno preso atto della decisione del Regno Unito di non chiedere alcuna proroga del periodo di transizione che terminerà quindi il 31 dicembre 2020, cosi come stabilito nelle disposizioni dell’Accordo di recesso.

Le parti hanno accolto favorevolmente la notizia di un avanzamento costruttivo delle discussioni sotto la guida dei due Capi Negoziatori David Frost e Michel Barnier, permettendo di chiarire e comprendere ulteriormente quelle che sono le posizioni reciproche. Fino a questo momento, sono stati completati quattro cicli di negoziati e, nonostante le sfide poste dalla pandemia Covid-19, è stata possibile la circolazione dei testi.

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I presidenti UE hanno tuttavia convenuto che adesso è necessario dare un ulteriore impulso ai negoziati. Hanno sostenuto i piani concordati dai Capi Negoziatori con l’obiettivo di intensificare i colloqui a luglio e creare le condizioni migliori per la conclusione e la ratifica un accordo prima della fine del 2020. Ciò dovrebbe includere, se possibile, la ricerca di un’intesa preliminare dei principi alla base di qualsiasi accordo.

Tutti, infine, hanno riaffermato la loro intenzione di lavorare sodo per la realizzazione di un rapporto che funzioni nell’interesse dei cittadini sia dell’Unione che del Regno Unito. Hanno inoltre confermato il loro impegno per attuare l’Accordo di recesso nel minor tempo possibile.

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foto europarl.europa.eu

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