Il problema degli alloggi per i giovani nell’UE.

Il viaggio verso l’età adulta, specialmente in Italia, è un sentiero intricato, costellato di scelte e ostacoli. Per molti giovani europei, lasciare il nido familiare e intraprendere una vita autonoma rappresenta un traguardo importante, simbolo di crescita e indipendenza. Tuttavia, questo passo decisivo si scontra con barriere sempre più imponenti: mercati del lavoro incerti, convenzioni culturali radicate e, soprattutto, difficoltà economiche legate al costo dell’alloggio e al carovita.

I dati più recenti di Eurostat tracciano un quadro preoccupante. Nel 2023, l’età media dei giovani tra i 15 e i 29 anni che riuscivano a lasciare la casa dei genitori nell’Unione Europea era di 26,3 anni. In Grecia, questa età saliva vertiginosamente a 30,6 anni. Ma non è solo una questione di numeri: il 26% dei giovani viveva in abitazioni sovraffollate, un dato superiore del 9,2% rispetto alla media della popolazione generale. Queste cifre raccontano storie di sogni rimandati e di spazi troppo stretti per accogliere le aspirazioni.

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Di fronte a questa realtà, sorgono interrogativi urgenti. La Commissione Europea può ritenersi soddisfatta dei risultati ottenuti finora con le strategie adottate per supportare i giovani in cerca di una casa? Quali nuove strade di finanziamento e quali strumenti concreti sta considerando per permettere ai giovani di accedere a un alloggio dignitoso e a prezzi accessibili? Infine, come intende rimodellare le proprie strategie per accompagnare i giovani europei in una transizione graduale e serena verso l’autonomia?

Domande, visto il secondo mandato “vonderlyano”, che non possono più rappresentare solo semplici richieste di chiarimento, ma che evidenziano l’assenza di politiche di impatto messe in campo negli ultimi 6 anni a livello europeo.

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