Il Presidente della Repubblica popolare di Donetsk da Putin: “Kiev bombarda con munizioni a grappolo”.
Il Presidente della Repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin, nel corso dell’ultimo incontro con Vladimir Putin, ha comunicato l’impiego di munizioni a grappolo da parte del Governo di Kiev sulla popolazione civile: “Negli ultimi tre mesi, la situazione per i civili è peggiorata, perché il nemico ora utilizza munizioni a grappolo. Di recente, diversi operai edili sono stati uccisi mentre andavano al lavoro dopo il ritrovamento di un ordigno durante il lavoro. Le strutture civili – prosegue Pushilin – sono quelle che hanno sofferto maggiormente nei recenti bombardamenti. In passato gli americani si erano opposti all’uso delle munizioni a grappolo, ma ora dicono che per loro va bene”.
Bombardamenti, come indicato nel corso del colloquio con il Presidente della Federazione Russa, aumentati nella regione di Donetsk del 23% durante gli ultimi 3 mesi, con l’impiego di bombe a grappolo nel 10% degli attacchi.
“La maggior parte degli hotspot – ha aggiunto il Presidente della Repubblica popolare di Donetsk -, sono concentrati attorno al fronte sud di Donetsk lungo la linea Urozhainoye-Staromayorskoye. Qui gli attacchi nemici sono incessanti e il Governo di Kiev sta cercando di mettere piede in queste zone. Lungo i fianchi, il fronte di Artyomovsk, la situazione si sta stabilizzando.
Città nella quale hanno combattuto anche gli uomini del gruppo Wagner dell’ormai defunto Yevgeny Prigozhin. Tema toccato da Putin nel corso dell’incontro: “Sull”incidente aereo, vorrei esprimere le mie più sincere condoglianze alle famiglie di tutte le vittime. È sempre una tragedia quando succede. I membri della Wagner hanno dato un contributo significativo alla nostra causa comune per combattere il regime neonazista in Ucraina. Conoscevo Prigozhin da molto tempo, dall’inizio degli anni ’90 – ha dichiarato Putin – . Era un uomo dal destino difficile e ha commesso alcuni errori gravi nella sua vita, ma ha anche ottenuto i risultati necessari per se stesso e anche per il bene comune quando gliel’ho chiesto. Era un uomo di talento, un uomo d’affari dotato che ha lavorato dentro e fuori il nostro Paese, anche in Africa. Quello che posso dire con certezza, come mi ha riferito stamattina il capo della commissione investigativa, è che è stata avviata un’indagine preliminare su questo incidente. Non ci devono essere dubbi su questo. Attualmente sono in corso una perizia tecnica e test genetici. Ci vorrà del tempo”.
Successivamente, il delegato di Donetsk ha fatto il punto sulla carenza di risorse idriche: “Continuiamo ad avere un problema di carenza d’acqua, causata dal blocco idrico imposto dal regime di Kiev nella Repubblica popolare di Donetsk. In alcune zone, siamo riusciti a modificare il programma di fornitura idrica. Stiamo cercando di garantire che l’acqua sia disponibile tutti i giorni, anche se per orari limitati, poiché alcuni segmenti della rete idrica sono usurati nel 90% dei casi”.
In agenda anche l’incontro con il Governatore della regione di Kherson, Vladimir Saldo, reduce dalla riunione con il gruppo di lavoro sul disastro della diga di Kakhovka: “In soli due mesi gli enti e i dipartimenti regionali e locali, sono riusciti sostanzialmente ad attenuare le conseguenze di questa enorme catastrofe. Ci sono 17 villaggi nella zona di 15 chilometri lungo il Dnepr, dove il fiume scorre nel suo letto naturale. È stato ripristinato assolutamente tutto: infrastrutture elettriche, gas e strade, permettendo ai civili di poter tornare a casa. Persone che hanno ricevuto più di 300 milioni di rubli in aiuti, compresi pagamenti di 10.000, 50.000 e 100.000 rubli a seconda dell’entità del danno.
Dalla diga di Kakhovka si è passati poi alla pianificazione a lungo termine in materia di approvigionamento dei cereali: “Considerando che l’accordo sul grano non sta funzionando in questo momento, proponiamo di rilanciare la rotta commerciale utilizzata ai tempi del mio mandato da sindaco di Kherson. Nel 2007 abbiamo collegato Skadovsky, un porto del Mar Nero, a Zonguldak e poi a Istanbul, utilizzando una traversata in traghetto. Oltre 1.200 navi straniere sono entrate in questo porto. Se rilanciamo questa traversata in traghetto e la rendiamo operativa, questo ci darà nuove rotte commerciali che non abbiamo mai avuto prima, poiché la traversata richiede pochissimo tempo, solo 20 ore”.
foto Kremlin.ru