Il Premio Elio Petri a “I Giganti” di Bonifacio Angius.

I Giganti” di Bonifacio Angius colpisce nel segno conquistando il prestigioso Premio Elio Petri, che lo scorso anno era andato a “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti a pari merito con “Hammamet” di Gianni Amelio, e nella prima edizione (2019) a “Il traditore” di Marco Bellocchio.

L’importante traguardo lo scorso anno era stato conquistato da “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti a pari merito con “Hammamet” di Gianni Amelio, e nella prima edizione da “Il traditore” di Marco Bellocchio.

“Un film estremo, al tempo stesso realistico e visionario”, così lo ha definito la giuria costituita da figure autorevoli quali Walter Veltroni, Steve della Casa, Paola Pegoraro Petri, Jean Jili, Alfredo Rossi, Giacomo Manzoli e David Grieco. “Un film – si legge ancora nelle motivazioni, presentate dal direttore del FCPT Luca Elmi – che racconta di sogni che non si sono avverati, e di una realtà dalla quale si vorrebbe evadere senza però riuscirci. Un film che racconta dipendenze che, ancora prima delle sostanze, coinvolgono la mente delle persone, la loro vita, i loro rapporti”.

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Nato nel 2019 per iniziativa dell’associazione Porretta Cinema, il Premio Petri ha lo scopo non solo di commemorare la figura e l’opera del maestro – autore di pellicole indimenticabili come “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” (1969) e “La classe operaia va in paradiso” (1971) – ma di avvalersi di una giuria cinematografica interprofessionale, in grado di “riconoscere e premiare un’opera contemporanea in cui sia evidente, ma non necessariamente esplicito, il lascito dell’eredità autoriale di Elio, non tralasciandone l’importantissima opera di scrittore per il cinema”. Spazio dunque soprattutto a quelle opere culturali capaci di distinguersi per le tematiche di denuncia sociale e politica in linea con il cinema di Petri.

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2Solo pensare che venga dedicato al mio lavoro un premio intitolato al Maestro mi fa tremare le gambe – ha dichiarato a caldo il regista sassarese –. Se poi penso a cosa ha significato Elio Petri per me negli anni della mia formazione, il piacere è doppio, in quanto io credo che Petri possa dividere lo scettro di vero genio nella storia del cinema mondiale con pochissimi altri. Un autore “Gigantesco”, padre di un cinema che ora nessuno avrebbe il coraggio di mettere in scena. Io nel mio piccolo, anche per l’amore che ho per il Maestro, a modo mio, ci provo ancora”.

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