Il PE condanna la comunicazione dei media russi. Non sarà meglio guardarsi in casa?

In perfetta linea di coerenza con il detto del “bue che dice cornuto all’asino”, il Parlamento europeo ha, anche ieri, criticato la comunicazione proveniente dalla Russia sul conflitto ucraino, chiedendo maggiori sanzioni contro i “media russi che diffondono disinformazione”.

Chissà cosa bisognerebbe chiedere, allora, dei democratici media mainstream che prolificano (grazie ai copiosi contributi pubblici) in Unione europea.

In una risoluzione adottata giovedì, gli eurodeputati, infatti, hanno avuto l’ardire, con 480 voti favorevoli, 58 contrari e 48 astensioni, di respingere le affermazioni storiche della Russia sulla storia e l’identità nazionale dell’Ucraina, condannando, inoltre, la Russia che, secondo la ricostruzione degli eurodeputati, non è in grado di “riconoscere le proprie responsabilità per i crimini sovietici e il suo tentativo di reprimere le ricerche storiche e dibattiti pubblici su tali questioni”.

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Rimanendo nel perimetro dei quesiti e del rispetto dello Stato di diritto, chissà cosa bisognerebbe dire, allora, dell’abdicazione dell’Ue verso la diplomazia (come rilevato dal 2022) e la decisione di firmare accordi commerciali con Paesi dittatoriali, come ci ricorda l’accordo energetico Ue-Azerbaigian del 2022. Insomma, si critica la Russia (certamente non una nazione leader dei diritti umani) nel tentativo di elevarsi ad entità rispettosa dello Stato di diritto. Che pena!

Dopo il tentativo di “lectio magistralis” sulla comunicazione, il Parlamento europeo ha poi rilanciato, chiedendo all’UE e ai suoi Stati membri un miglior coordinamento degli sforzi per contrastare la disinformazione, la manipolazione delle informazioni e le ingerenze da parte della Russia. “Ciò è essenziale – affermano i deputati, per proteggere l’integrità dei processi democratici e rafforzare la resilienza delle società europee”. Cari e care eurodeputati/e, perchè non darsi una bella controllata in casa prima di spingersi in terreni impraticabili per quanto visto nelle ultime 2 Legislature europee?

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I deputati hanno poi sottolineato anche la necessità di promuovere attivamente l’alfabetizzazione mediatica e sostenere i media di qualità e il giornalismo professionale, nonché la ricerca sulle nuove tecnologie di influenza ibrida. Anche qui, perchè il Parlamento europeo, unitamente alla Commissione, non ha ancora dato una sterzata in materia di accessibilità per le testate indipendenti in europa e il sostanziale pluralismo dei media, preferendo puntare alle solite calls a sostegno dell’informazione acritica? Anche qui, amici di Bruxelles, guardatevi intorno prima di dare consigli di stile.

Nella risoluzione si invita inoltre l’UE a rafforzare le sanzioni nei confronti dei media russi che promuovono campagne di disinformazione a sostegno della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Che cosa si dovrebbe dire, allora, del servizio EuVsDisinfo finanziato dall’Ue? Andiamo, eurodeputati, tiriamo fuori un po’ di equilibrio, prima di arrivare a conclusioni poco condivisibili.

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Il Parlamento, poi, ha espresso preoccupazione per i recenti annunci fatti da Meta e X in merito a un allentamento delle loro norme in materia di fact-checking. I deputati hanno quindi chiesto alla Commissione e agli Stati membri di applicare rigorosamente la legge UE sui servizi digitali anche come elemento importante della lotta contro la disinformazione russa.

Alexis Haulot Copyright: © European Union 2022 – Source : EP