Il Movimento 5 Stelle ai saluti finali, Beppe Grillo: “Vi saluto e vi ringrazio”.
Un movimento ormai “bollito” e tenuto solo dai numeri (e poco dalla sostanza). Questo, in sintesi, il commento condiviso dal “fu garante” del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, critico verso Giuseppe Conte, ribattezzato oggi dal comico genovese come il Mago di Oz.
Saluti finali partiti, come sempre, a mezzo social, comodamente dallo studio di casa, in totale tranquillità. Quella di chi ha ben compreso (tardivamente) la deriva di bassa politica di ciò che doveva essere il partito dei cittadini, la soluzione riformatrice attesa da un Paese privo di visione o, semplicemente, il cambio di basso auspicato dal cittadino italiano.
Nulla di tutto questo, oggi, può essere ascritto al movimento di Conte, come ribadito anche dal 76enne genovese: “Ho esercitato un mio piccolissimo diritto, di Garante, per capire questa assemblea straordinaria, assolutamente giusta, di democrazia dal basso, questa costituente… ho insistito, ho fatto 4,5 domande, la risposta è stata data da un notaio nominato, non l’innominato, il nominato notaio è venuto fuori con un video, dicendo che io non conto nulla, perché l’Assemblea sarà quella, perché nello statuto la mia figura di garante non conta nulla, cioè lo statuto, che l’ha fatto il mago di Oz, e non l’ho fatto io! Se lo leggete – prosegue Grillo -, basta leggerlo, vedi i capitoli: il Presidente, Presidente,Presidente, Presidente, Presidente, Presidente, Presidente, Presidente,Presidente, Presidente, Presidente il garante, il Presidente. Ecco, allora se vogliamo essere sobri e anche un po’ intelligenti, si capisce benissimo che c’è qualcosa che non quadra. E anche queste elezioni che stanno avvenendo in Liguria e in Emilia Romagna, ma i candidati che appoggiano questo movimento progressista di sinistra… così, ma chi li ha votati? C’è stata una votazione dal basso? Questa sarebbe la democrazia dal basso? No, sono stati catapultati dall’alto, messi lì, i soliti giochi della vecchia politica. Non c’è democrazia dal basso, è una bassa democrazia”.
Premesse che preludono all’uscita “in punta di piedi” di Grillo e alla dichiarazione di liquidazione del movimento: “Io non voglio assolutamente fare casino o meno, io rivendico, da creatore del movimento, il mio diritto all’estinzione del movimento. Io quando vedo questa bandiera dei 5 Stelle, con davanti il mago di Oz, che parla di democrazia diretta, mi viene un buco nello stomaco”.
Piccato anche il commento specialmente su Conte, invitato da Grillo ad aprirsi il “suo partito”: “Lui si può fare il suo bel partito, si può fare il suo manifesto con la sua faccia bella, simpatica, sincera, con scritto, Oz e i suoi 22 mandati, può arrivare all’8%, e poi magari se va da Fassino e si fa fare una profezia può arrivare anche al 15%. Io darei anche una mano… quindi io accampo questo diritto all’estinzione perché non c’è più, lo sappiamo tutti, il movimento non c’è più, è evaporato”.
Difficile, per i mostri (e le politiche fallimentari) prodotti negli anni dal Movimento 5 Stelle, vedere un futuro del partito come auspicato nel finale del suo intervento da Beppe Grillo: “Come tutte le evaporazioni anche il mare evapora. E poi magari questa evaporazione si trasforma in una tromba d’aria, in un ciclone. Qualcosa, non lo so. So solo che è compostabile, il movimento non è biodegradabile, è compostabile, contiene ancora l’humus”.
foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica