Il M5S stigmatizza Solinas. Ma nella XVI legislatura i toni sono stati molto sopra le righe.

Il Movimento 5 Stelle in Sardegna, nel tentativo di recuperare credibilità agli occhi di un elettorato sempre più disilluso, si sforza di respingere le accuse che provengono sia dalla destra che dagli ex pentastellati sulla controversa “questione Todde”.

Tra le critiche mosse, emerge quella all’ex presidente Christian Solinas, figura che, durante la XVI Legislatura, fu al centro di dure contestazioni da parte dell’opposizione, oggi diventata maggioranza. I pentastellati, un tempo tra i principali accusatori delle presunte ruberie del centrodestra al governo regionale, si distinsero per le loro reprimende accese, spesso dirette, durante le sedute del Consiglio regionale. Memorabili, per chi le ricorda, le indignate dichiarazioni dell’attuale assessora al Lavoro, che però, oggi, sembra aver abbandonato ogni fervore critico.

È importante notare che, nel corso di quella legislatura, il dibattito istituzionale scivolò più volte in un clima aspro, sfiorando i confini del decoro istituzionale. A testimonianza di ciò, si potrebbero persino evocare passi poco edificanti dove l’attuale maggioranza all’epoca, utilizzò toni aspri eufemisticamente parlando. Volendo utilizzare una tipica espressione locale, nel corso della XVI Legislatura mancò solo l’offesa alle “altrui madri”.

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Oggi, tuttavia, gli attacchi di Christian Solinas, per quanto espressi con toni meno duri, sono stati nuovamente oggetto di stigmatizzazione da parte dei pentastellati che, anziché affrontare le difficoltà interne al proprio orticello con basso profilo, preferiscono affidarsi alle stesse argomentazioni usate quando non c’era alcuna responsabilità di governo. Qualcuno dovrebbe ricordare ai pentastellati incapaci che ora al Governo ci stanno loro…e i risultati si vedono!

Sia chiaro: non si intende rivalutare la gestione dell’ex presidente Solinas, il cui mandato è stato ampiamente criticato e segnato da una serie di fallimenti. Tuttavia, in un contesto politico già compromesso, un minimo di coerenza e decoro istituzionale sembrerebbero quantomeno auspicabili.

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Eppure, il Movimento 5 Stelle sembra intenzionato a calcare la mano, come emerge chiaramente dalla loro ultima nota ufficiale: ““Pare evidente che c’è chi, alla ricerca di una scorciatoia per ritrovare un posto al sole, oggi stia giocando con le parole nel tentativo di mistificare la realtà. Non ci facciamo di certo intimidire da un ex presidente della Regione che non ha lasciato la poltrona neanche dopo essere stato travolto da una tempesta giudiziaria fatta di sequestri e gravi accuse penali, da un ex presidente che avrebbe dovuto fare un passo indietro prima di ridurre la Sardegna a un cumulo di macerie. Di Christian Solinas come presidente si ricordano i guai giudiziari e le assenze in Aula. La questione puramente amministrativa che riguarda Alessanda Todde ha una natura completamente diversa: la sua onestà e la sua credibilità non sono minimamente messe in discussione. Invitiamo Solinas ad una riflessione su quanto siano fuori luogo le sue dichiarazioni e lo invitiamo a mettersi l’anima in pace: non ci sarà nessuna convergenza per tornare alle elezioni. Non ci saranno scorciatoie per ricostruire un partito, il suo, polverizzato dagli elettori. Per inciso, nessuna doppia morale, nessun velo da squarciare, da parte del M5s solo il perseguimento della verità. Ribadiamo con forza il nostro sostegno alla presidente Todde”, così il gruppo del M5S Sardegna. Amen!

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