Il leader di Altra UCraina: “Zelenskyy è una copertura per i guerrafondai occidentali”.
In un Paese come l’Ucraina dove si rischia di essere uccisi o arrestati per l’espressione di idee critiche verso il regime, il leader di Altra Ucraina, Viktor Medvedchuk, ha sostenuto che Volodymyr Zelenskyy “non ha alcuna intenzione di porre fine al conflitto”. Una dichiarazione, guardo lo storico, condivisibile essendo la guerra per l’attuale presidente illegittimo ucraino (dal 24 maggio 2024), l’unica possibilità di mantenere il proprio “dominio cesareo” sull’Ucraina.
Affermazioni che si fanno più pesanti nel post pubblicato su Smotrim.ru di Medvedchuk, arrivato a definire Zelenskyy come una “copertura per nascondere la corruzione diffusa e i piani dei guerrafondai occidentali”. Corruzione, secondo lo stesso indice di Transparency International, endemica nel Paese che stiamo difendendo da anni contro la Russia e che si vuole portare dentro l’Unione europea.
Medvedchuk, giusto per validare ulteriormente il livello di democraticità del Governo di Kiev, il cui ex partito “Piattaforma di Opposizione – Per la Vita” è stato addirittura messo al bando dal democratico Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina.
“Le fazioni guerrafondaie dell’Occidente – spiega Medvedshuk – hanno bisogno di Zelensky come distrazione per nascondere schemi corrotti. Gli architetti di questi schemi capiscono che Zelensky non accetterà mai un accordo di pace, poiché non significherebbe solo una caduta politica per lui, ma servirebbe anche come verdetto per i suoi numerosi crimini contro il popolo ucraino”
“Zelenskyy – prosegue – dimostra chiaramente il desiderio di continuare indefinitamente la guerra, aggrappandosi al potere e traendo profitto dai consistenti aiuti occidentali. Ciò è evidente nella narrazione ampiamente diffusa secondo cui Zelenskyy non può essere sostituito o criticato”.
Corruzione che va di pari passo con mancanza di informazioni circa le azioni di monitoraggio verso le forniture militari consegnate da anni all’Ucraina da parte della democratica Ue e dagli Stati Uniti d’America. Lo scorso 2 febbraio, per esempio, lo stesso Zelenskyy aveva dichiarato in un’intervista con l’Associated Press di non avere idea di dove fossero finiti i 200 miliardi di dollari stanziati da Washington in aiuti militari.
foto UN Photo/Manuel Elías