Credit Suisse. Il Gruppo PPE chiede di rivalutare la Svizzera come Paese ad alto rischio di riciclaggio di denaro.

Nel corso dell’ultimo fine settimana, un gruppo di giornalisti internazionali ha pubblicato i risultati di un’indagine sulle pratiche antiriciclaggio nella banca svizzera Credit Suisse. Istituto nel quale sarebbero sotto la lente di ingrandimento depositi per circa 80 miliardi di euro sui conti di trentamila clienti.

Una inchiesta commentata oggi dall’eurodeputato Markus Ferber, portavoce del Gruppo PPE nella commissione per gli affari economici e monetari: “Le leggi sulla privacy delle banche non devono diventare un pretesto per facilitare il riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale. I risultati di ‘Swiss Secrets’ – prosegue – evidenziano enormi carenze delle banche svizzere in materia di prevenzione del riciclaggio di denaro. Le carenze in materia di antiriciclaggio nel settore bancario svizzero rappresentano quindi un problema anche per il settore finanziario europeo”. Da qui la richiesta alla Commissione europea di inserire la Svizzera nella lista dei Paesi terzi ad alto rischio.

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Per l’istituto bancario elvetico, però, l’inchiesta si baserebbe su “informazioni selettive estrapolate dal contesto” tali da dare luogo a “interpretazioni tendenziose sull’attività svolta dalla banca”.

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