Il “democratico” Parlamento europeo vota per il ReArm. L’Ue fa sempre più pena.
L’Unione Europea accelera sul riarmo con il via libera dell’Eurocamera al piano RearmEU, fortemente voluto da Ursula von der Leyen.
La risoluzione, che ha sancito il sostegno del Parlamento europeo alla strategia della Commissione, ha spaccato in Italia (non è difficile) la maggioranza, l’opposizione e persino il Partito Democratico. Mentre Forza Italia, Fratelli d’Italia e una parte dei Dem hanno detto sì senza esitazioni, il resto del quadro politico italiano si è mostrato in totale disaccordo, tra astenuti, contrari e divisioni interne.
Il voto sul riarmo ha messo in crisi il centrodestra: se Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno sostenuto la risoluzione, la Lega ha scelto di votare contro, certificando una frattura sempre più evidente all’interno della coalizione di governo. Ma non è finita qui. Fratelli d’Italia si è poi astenuta sulla risoluzione gemella, quella che riguardava il sostegno militare all’Ucraina, in un chiaro segnale di equilibrio tra il posizionamento europeo e la volontà di non scontentare gli Stati Uniti di Donald Trump.
Se nel centrodestra regna la confusione, l’opposizione non è da meno. Il Partito Democratico si è letteralmente spaccato in due, con una parte di eurodeputati (tra cui Stefano Bonaccini e Antonio Decaro) favorevole e un’altra schierata sull’astensione.
Intanto, il Movimento 5 Stelle conferma la sua linea pacifista e vota contro, mentre i Verdi italiani, in aperto dissenso con il loro stesso gruppo europeo, si schierano contro il riarmo, seguiti dalla Sinistra italiana ed europea, compatta nel rifiuto della strategia von der Leyen.
Nonostante il terremoto politico italiano, la presidente della Commissione può dirsi soddisfatta: la sua maggioranza ha retto l’urto. Sul sostegno all’Ucraina, la risoluzione è passata con 442 voti a favore, 98 contrari e 126 astenuti. Sul riarmo, invece, il Parlamento europeo ha approvato con 419 sì, 204 no e 46 astenuti. Numeri che certificano una maggioranza solida.
L’Italia, intanto, resta in bilico tra l’adesione alle strategie di Bruxelles e il caos politico interno, con un governo diviso, un’opposizione in crisi d’identità e un Pd, sempre più indecente, in difficoltà nel trovare una linea comune.
foto copyright Parlamento europeo Sebastien Pirlet 2021