Il Consiglio regionale torna a dare segni di vita: ipotesi incremento volumetrico per alberghi.
I nuovi alberghi a cinque stelle potrebbero ricevere un incremento volumetrico del 25 per cento e anche quelli già esistenti potranno ricevere un incremento del 15 per cento, senza però la previsione dell’aumento dei posti letto.
Questo è quanto prevede l’emendamento 856 (che emenda a sua volta il 490) del Collegato alla Finanziaria, approvato a maggioranza questa mattina dalla commissione Urbanistica del Consiglio regionale della Sardegna, al termine delle audizioni con l’Anci (assente), Ance che ha sottolineato “la necessità della modifica della legge urbanistica nel suo complesso e di un progetto di sviluppo condiviso per le zone interne e per quelle costiere”, ricordando inoltre che “la legge sul 110 per cento ha generato un giro d’affari in Sardegna per 2,4 miliardi di euro”.
A rimarcare, invece, il rispetto del Piano di assetto idrogeologico rispetto alle nuove ipotesi di aumenti volumetrici, è stato l’Ordine dei geologi, mentre la Rete delle professioni (che in Sardegna conta circa 20 mila iscritti) con il suo presidente Federico Miscali ha ribadito la necessità della “riscrittura della legge urbanistica, una provvedimento che non potrà essere adottato in questa legislatura ormai alla fine”. Maggioranza che, anche in questo caso, ha dimostrato tutti i limiti della propria capacità di agire come Legislatore attento e puntuale. In 5 anni, infatti, non si è riusciti ad andare oltre una legge impugnata (per non dire devastata) dal Consiglio dei ministri su indicazione del Ministero per gli Affari regionali. Cose da poco per gli autoctoni incompetenti della politica regionale…
Bocciatura verso il contenuto dell’emendamento è giunta invece dal Gruppo di intervento giuridico. Per Stefano Deliperi, infatti, “la giurisprudenza costituzionale, dal 2015 a oggi, ha ribadito tre volte che nelle fasce costiere ogni modifica deve passare attraverso il Piano paesistico regionale. E se anche non sarà il Governo a opporsi a questa norma lo farà magari un giudice. Piaccia o no ma ormai questi principi sono patrimonio comune”.
Parere che ha trovato d’accordo anche Legambiente, rappresentata dal presidente Vincenzo Tiana: “La Regione deve insistere per riqualificare l’esistente, non per aggiungere volumetrie a gravare sul bene più importante che la Sardegna ha, l’ambiente”, ha dichiarato Tiana.
Pareri tenuti scarsamente in considerazione visto l’esito del voto favorevole della Commissione e la succesiva dichiarazione del presidente del parlamentino Giuseppe Talanas: “Sono soddisfatto perché abbiamo ascoltato tutti i portatori di interesse e di opinioni anche divergenti. E lo abbiamo fatto ad agosto, con un voto alla fine favorevole a questo incremento e a determinate condizioni molto chiare. Ora sarà l’Aula a prendere la decisione finale”.
Aula, come facilmente desumibile dal pregresso, che procederà con i suoi tempi elefantiaci.