Il Consiglio approva i Dl 231, 232 e 233.
In apertura della discussione sul Dl 231/A, relativo all’approvazione del rendiconto generale 2019 e del rendiconto consolidato, il relatore di maggioranza Valerio De Giorgi (Misto) ha ricordato i principali numeri del rendiconto 2019: 8,59 miliardi (entrate), 8,37 mrd (spese) e 227 milioni (saldo positivo). Dati che per il consigliere del gruppo Misto “confermano una riduzione del disavanzo rispetto all’esercizio precedente”.
Dopo l’elencazione dei recenti richiami della Corte dei Conti – che ha chiesto di predisporre accurate relazioni tecnico-finanziarie quando si propongono leggi di spesa e garantire una migliore governance delle partecipate regionali – e della mancata istituzione del collegio dei Revisori dei Conti, è intervenuto Massimo Zedda del gruppo dei Progressisiti: “La proposta di Rendiconto è arrivata in Commissione solo nei giorni scorsi. Non abbiamo avuto tempo di depositare la relazione di minoranza e di studiare a fondo il documento. Ci viene però in aiuto la relazione del procuratore generale della Corte dei Conti. Vale la pena ribadire la necessità di procedere al più presto alla nomina del Collegio dei Revisori. Prendiamo atto dall’assessore che la costituzione di questo organismo è in itinere”.
L’esponente dei Progressisti, nel corso del suo intervento, ha richiamato “i ritardi nella pubblicazione dei documenti che hanno creato problemi nel giudizio di parifica della Corte” e, inoltre che “è un’abitudine della Giunta pubblicare delibere ‘camicia’ senza però renderne visibili tutti i contenuti. In alcuni casi bisogna attendere settimane per conoscerli”.
Zedda è poi tornato su un aspetto già evidenziato dal relatore di maggioranza De Giorgi: la necessità di accompagnare i provvedimenti di spesa con un’adeguata relazione tecnico-finanziaria: “La Corte lo ha detto chiaramente , l’analisi tecnico-finanziario è necessaria anche sulle indicazioni delle spese future. Questo aspetto è carente sotto diversi punti di vista. Sulla nomine assessoriali lo abbiamo segnalato: nella relazione si diceva genericamente che le spese sarebbero state coperte dal bilancio della Regione, non c’era evidentemente la possibilità di individuare una legge di riferimento. Non sono più accettabili leggi presentate senza il supporto di una puntuale e veritiera analisi tecnica e finanziaria. Serve a noi tutti sapere quanto e come vengono utilizzate le risorse pubbliche. Solo nel 2020 la Regione pare abbia perso oltre 400 milioni di entrate. Non ci troviamo gambe all’aria solo perché il Governo ha concesso alle Regione di utilizzare gli accantonamenti per coprire il mancato gettito. Nel 2021 le minori entrate fiscali saranno di gran lunga superiori a causa della pandemia. Per questo sarà ancora più importante stare attenti alle dinamiche di spesa dei singoli assessorati”.
Successivamente ha preso la parola l’assessore alla Programmazione, Giuseppe Fasolino, soddisfatto per l’approvazione del Rendiconto da parte della Corte dei Conti: “I giudici contabili hanno attestato che la Sardegna ha un bilancio sano e sarà istituito il Collegio dei Revisori dei conti”.
Sulla necessità di provvedere a un’attenta analisi tecnico-finanziaria per i provvedimenti di spesa, Fasolino si è detto d’accordo:”Non si potranno più accettare disegni di legge senza un’adeguata relazione. E’ fondamentale che sia così. Ci sono però altri aspetti importanti: nel 2015 la Regione aveva un debito di 1,5 miliardi. Doveva essere ripianato in 30 anni. Oggi ci troviamo nella condizione di ripianarlo nei prossimi 4. Questo fa capire che il bilancio è sano e che si stanno facendo sacrifici per migliorarlo ulteriormente”.
Dopo l’intervento di Fasolino l’aula ha poi approvato in rapida successione i dieci articoli del rendiconto: art. 1 “Approvazione del Rendiconto generale della Regione Sardegna per l’esercizio 2019”; art. 2 “Gestione della competenza dell’esercizio finanziario 2019”; art. 3 “Gestione dei residui dell’esercizio finanziario 2019”; art.4 “Fondo pluriennale vincolato”; art.5 “Situazione di cassa”; art.6 “Risultato di amministrazione”; art.7 “Stato patrimoniale e Conto economico”; art. 8 “Destinazione del risultato economico dell’esercizio”; art. 9 “Approvazione del Rendiconto Consolidato per l’esercizio 2019”; art 10 “Entrata in vigore”.
Il testo finale del Rendiconto generale e consuntivo è stato approvato con 25 voti favorevoli e 21 astenuti.
Si è poi passati al secondo punto all’ordine del giorno: il dl n. 232 “Assestamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2020 ed del bilancio pluriennale 2020/2022 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011, e successive modifiche e integrazioni e disposizioni varie”.
Testo sul quale è intervenuto il consigliere Cesare Moriconi del PD che ha ricordato che all’art. 6 è prevista la proroga dei termini di efficacia della legge di riforma sanitaria: “Noi avevamo espresso dubbi sin dall’inizio. Voi ci avete chiamato a discuterla con urgenza. Si diceva che avrebbe avuto efficacia in termini di contenimento della pandemia. Noi sostenevamo il contrario. La legge doveva essere attuata entro il primo mese, tra le cose da fare c’era la nomina dei commissari delle Asl. Ciò evidenzia che fin dall’inizio c’era difficoltà di attuazione. Oggi si chiede il rinvio di un anno”.
Alla ripresa dei lavori, il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda, ha criticato il modus operandi della Giunta sul Recovery Fund “trasmettendo una proposta al Governo senza consultare, oltre al Consiglio, i portatori di interesse”.
Il collega Francesco Agus, successivamente, si è soffermato sulle caratteristiche dell’assestamento che contiene anche alcune proroghe. Fra queste, ha ricordato, mancano le Province ma lo stesso discorso può essere applicato anche al caso Aras. In materia sanitaria, ha continuato Agus, emergono forti contraddizioni, duplicazioni ed incongruenze anche sulle date che dovevano scandire altrettanti passaggi della riforma, con le scadenze temporali collegate.
Sul Recovery Fund per la maggioranza è intervenuto Pierluigi Saiu della Lega: “La Sardegna ha una grande opportunità che rischia di essere vanificata dai ritardi del Governo nazionale sul progetto complessivo ed è questo il vero problema sul tappeto, anche in relazione ai rapporti con l’Europa”.
Successivamente il Consiglio ha approvato i primi 5 articoli del Dl 232. Sull’art.6 il relatore De Giorgi ha espresso parere favorevole sugli emendamenti 1 (proroga iniziative 2019 co-finanziate dalla Ue), 4 (proroga di 12 mesi della riforma sanitaria) e 5 (proroga delle scadenze dei rendiconti collegati alle manifestazioni culturali). L’assessore Fasolino, a nome della Giunta, ha espresso parere conforme.
Nel corso dei lavori è intervenuto sul recente bando R(ESISTO) il consigliere del PD, Giampiero Comandini, per il quale “le modifiche apportate dall’assessore Zedda sono migliorative ma non sufficienti” e ancora che “il fondo di 64 milioni va incrementato perché le risorse non bastano, così come è fondamentale la tempistica”.
Parere condiviso dal consigliere di Leu Eugenio Lai che ha sostenuto che “i correttivi apportati dalla maggioranza non bastano ad affrontare il problema della pandemia con l’incisività che la situazione richiede” e dal consigliere Gianfranco Ganau del Partito Democratico.
Sull’ordine dei lavori il capogruppo sardista Franco Mula ha proposto all’Aula un emendamento orale sui centri commerciali naturali. “C’è un scadenza e mi pare che sia necessario integrare l’articolo 6 prevedendo che gli interventi finanziari del 2020 siano prorogati sino al 31 dicembre 2021”.
Per l’on. Agus, capogruppo dei Progressisti, “sarebbe opportuno che la Giunta dica qui ora che tipo di sanità ha in mente per l’anno prossimo. Verranno nominati i commissari che devono definire i progetti di realizzazione delle aziende e dirigono anche le Asl? Che rapporti avranno con la guida dell’Ats? Evitiamo o no che ci siano due persone titolari dello stesso potere”.
A seguire l’assessore Fasolino (Bilancio) è intervenuto e ha precisato: “Abbiamo erogato in due mesi e mezzo il 40 per cento delle risorse erogate dalla Regione a favore delle imprese. per il bando Resisto e questo è un dato di fatto”. In replica all’on. Agus e alle domande dell’on. Ganau, l’assessore Nieddu (Sanità) ha affermato che “lo slittamento dei termini servirà a dare piena attuazione alla riforma senza che questo crei problemi, vista la situazione di emergenza. E non è vero che questa riforma può essere definita un poltronificio. Siamo riusciti a contenere la pandemia nonostante la struttura di Ats, che è piena di vincoli e di limiti. E soprattutto grazie al lavoro del personale sanitario”.
E’ stato poi messo in votazione l’emendamento 4, che è stato approvato insieme all’articolo 6. Approvato, successivamente, l’emendamento 1 all’articolo 6, mentre è stato respinto l’emendamento 2, ritirato il 3, approvato il 5 e 6 (orale): ancora è stato approvato l’articolo 7 e gli allegati da 1 a 13.
A seguire il presidente del Consiglio ha fatto votare gli ordini del giorno 1 e 2 (che sono stati approvati), entrambi relativi al rinnovo di concessioni demaniali: per la pesca nelle acque interne e per il posteggio nell’esercizio del commercio su area pubblica. Sia l’on. Massimo Zedda che Comandini hanno segnalato il problema del rinnovo delle concessioni demaniali di pesca e acquacoltura dal primo gennaio 2021: “Su quelle e solo su quelle si deve intervenire, per impedire che dalla prossima settimana tutti possano andare a pescare nelle concessioni storiche delle coop nelle acque interne e nelle lagune”, hanno detto gli esponenti dell’opposizione. Per l’on. Mula (Psd’Az) “in Emilia lo stesso problema è stato affrontato con un atto di giunta (mai impugnato) e non con una legge, prorogando la concessione di quindici anni. Crediamo che la nostra giunta debba studiare un provvedimento che vada nella stessa direzione”.
Dunque l’Aula ha approvato la legge 232 di assestamento del bilancio 2020 con 33 voti a favore e 21 contrari.
A seguire il Consiglio si è pronunciato sul dl 233/A, relativo all’autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione sino al 28 febbraio 2021. L’Aula ha approvato la legge di esercizio provvisorio e il bilancio di previsione del Consiglio regionale.