Il Cenacolo Vinciano e i tesori degli Archivi di Stato per #IORESTOACASA
Il grande fascino dell’Ultima Cena di Leonardo, la Crocefissione di Donato Montorfano, gli ambienti del Chiostro dei Morti e tutto il complesso di Santa Maria delle Grazie vivono nel video pubblicato sul canale YouTube del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.
Le immagini illustrano i lavori ora in corso al Cenacolo Vinciano, e in particolare le indagini diagnostiche con tecnica a luce radente sui due dipinti presenti nell’ambiente. Il primo a essere interessato è l’affresco raffigurante la crocefissione, opera di Donato Montorfano conclusa nel 1495, probabilmente quando Leonardo da Vinci cominciava a intraprendere la sua opera. Poi sarà il turno dell’Ultima Cena, dipinto realizzato con colori a tempera, a olio e lacche per restituire pienamente il lustro, ossia la differente reazione delle diverse superfici alla luce. Spazio è anche dedicato al Chiostro dei Morti, ricostruito dopo la totale distruzione avvenuta nella Seconda Guerra Mondiale, un luogo un tempo vestito di colori grazie al ciclo di dipinti oggi perduti a opera dei maggiori artisti della Milano sforzesca.
Il ministero ha realizzato anche tre video sugli Archivi di Stato di Firenze, Modena e Napoli, dove sarà possibile consultare il testamento di Hernan Cortes, il conquistatore del Messico, il Codice di Santa Marta, realizzato tra il periodo angioino e il XVII secolo per raccogliere gli emblemi araldici della nobiltà del Regno delle Due Sicilie realizzati da grandi artisti e miniatori e decorati con foglie d’oro e d’argento. Ma non solo! Nei video del ministero sono illustrati anche i documenti pubblici dal ducato bizantino fino al regno borbonico, con l’esclusione dei fondi angioni e aragonesi distrutti durante la seconda guerra mondiale nell’archivio di Stato di Napoli.
Ancora, nel video dell’Archivio di Stato di Firenze, il prezioso Statuto dei Podestà del 1415, mentre in quello di Modena i documenti più importanti della storia del casato estense, come l’Investitura Imperiale, con cui l’Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico Rodolfo II riconosce legittimamente Cesare D’Este come Duca di Modena e Reggio; e la Bolla Concistoriale, che riporta le Convenzioni Faentine, ossia la resa incondizionata degli estensi al potere pontificio.