Il Cdm delibera la non impugnazione delle leggi regionali 30 e 33.

Nel corso dell’ultimo Consiglio dei Ministri, è stato deliberato di non impugnare, in riferimento alla Regione Sardegna, la legge regionale n. 30 del 15/12/2020, recante “Attuazione dell’accordo quadro del 20 luglio 2020 tra il Governo e le autonomie speciali relativo al ristoro delle minori entrate a seguito dell’emergenza Covid-19 e ulteriori variazioni di bilancio” e la legge della Regione Sardegna n. 33 del 23/12/2020, “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l’anno 2021”.

Una seduta del CdM che ha registrato, durante l’ordine dei lavori, la presentazione del rapporto sulle cause di impugnativa delle leggi regionali degli ultimi dieci anni, con l’obiettivo di limitare le controversie tra Stato, Regioni e Province autonome, e, ancora, il contenzioso davanti la Corte Costituzionale, investendo sulla conciliazione preventiva. Le amministrazioni centrali, si legge nel rapporto, saranno responsabilizzate nella redazione delle richieste di impugnativa specificando, per ciascuna questione sollevata, il parametro costituzionale violato e l’eventuale norma interposta, mentre alle Regioni sarà richiesto uno sforzo maggiore nel rispettare gli impegni assunti con le amministrazioni centrali nel modificare una norma o parte di essa. 

LEGGI ANCHE:  Terzo settore, le proposte del PD: "Semplificazione e risorse".

Rapporto, infine, che ha fornito i dati sull’entità delle leggi regionali impugnate dal Governo negli ultimi 12 mesi: 99 a fronte del totale emanato dalle Regioni, circa 719.

foto Governo.it