Il caso del cane rubato a Sant’Andrea, le giovani dog sitter: “Non ci sentiamo sicure”.

Si sarà pure conclusa con il lieto fine la vicenda del barboncino George, rubato ieri nella frazione quartese di Sant’Andrea, ma, restano ancora scosse le due dog sitter vittime dell’aggressione commessa da uno sconosciuto nell’area compresa tra via Mar Baltico e via Mare del Nord.

Uno stato di agitazione emotiva, assolutamente condivisibile, reso più amaro da alcune ricostruzioni della cosiddetta stampa mainstream, arrivata addirittura a ipotizzare la dubbietà circa la dinamica dell’aggressione subita dalle due dog walker e, ancora, degli immancabili commenti dei ‘leoni da tastiera’.

“Siamo felici del ritrovamento del cane – spiega ai microfoni di Sardegnagol una delle due dog sitter – ma non ci sentiamo sicure e siamo amareggiate per i commenti delle persone e per alcune ricostruzioni giornalistiche. Alcuni, malgrado sia stata presentata un’apposita denuncia alle forze dell’ordine, stanno addirittura mettendo in dubbio la nostra versione dei fatti, sebbene nel corso dell’aggressione erano presenti diversi testimoni”.

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Afflizione che diventa più aspra, data anche la giovane età delle due esperte di pet sitting che esprime una difficoltà strutturale per qualsiasi giovane nell’Isola di poter portare avanti con tranquillità una minima attività professionale: “Nella zona dove risiediamo abbiamo avuto molti problemi per via del nostro impegno con gli animali, nonostante la piccola entità della nostra attività – prosegue una delle due dog sitter -. Dal danneggiamento delle nostre automobili, recentemente, siamo passate ad essere perseguitate anche da alcuni vicini e, ora, viviamo con la preoccupazione di essere “sotto osservazione”, senza contare l’ultima aggressione subita da una di noi due, certificata, ieri, anche da un referto medico. Una condizione di fatto – concludono le due giovani dog sitter – che non ci permette neanche di aprire le porte della nostra piccola attività al pubblico”.

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