Il borgo di Stigliano rinasce con i giovani.

La Basilicata è tra le Regioni d’Italia che meglio rappresenta lo stato in cui vertono le tanto chiacchierate aree interne del Paese: un forte patrimonio identitario, antropologico e culturale da una parte e il rischio di uno spopolamento drammatico, che coinvolge soprattutto i giovani. Contro ogni disfattismo, proprio dalla “miglior gioventù” di Stigliano è partita una iniziativa mirata a rivitalizzare il borgo e riportare alla luce vecchie tradizioni. Da qui i giovani dell’associazione Make The Carnival, con il coinvolgimento di antropologi e artisti di fama internazionale, come lo street artist DEM e il pluripremiato Deni Bianco, hanno dato vita all’antica tradizione locale delle maschere.

Maschere, foto Cristina Carbonara
Maschere, foto Cristina Carbonara

Un’espressione del legame indissolubile dell’uomo con la natura, ricordano i promotori: “Un filo che ancora oggi non si è spezzato e che racconta di una terra antica e moderna con volti antropomorfi, animali fantastici, creature magiche, travestimenti e spiriti. Con agricoltori, pastori e sarte della zona – proseguono – hanno ripreso vita le maschere della Spiga e dello Zimmaro, indossate anche durante i giorni di festa: la Spiga, la maschera femminile che sul capo porta un cappello di spighe, richiama l’antica divinità delle messi, legata alle antiche divinità pagane della terra e della fertilità, da Osiride e la sorella e sposa Iside, antiche personificazioni egizie del grano, al mito di Demetra-Cerere; lo Zimmaro, invece, è la maschera maschile, che presenta un volto caprino con grosse orecchie e corna ritorte: esso rimanda, invece, a un’antica figura mitologica, il personaggio di Fauno, divinità corrispondente al Satiro greco che nella mitologia romana era il protettore della campagna e delle greggi, espressione della tradizione contadina e pastorizia della provincia di Matera”.

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