I sindaci delle Città metropolitane chiedono un tavolo politico con il Presidente Draghi.

I sindaci delle Città metropolitane*, a nome dei sindaci di tutti i Comuni italiani, ieri hanno ribadito la necessità di veder riconosciute direttamente ai Comuni e alle Città  le risorse del PNRR (Piano Nazionale Resilienza e Ripartenza).

Per i primi cittadini metropolitani, infatti, ad oggi è insufficiente il ruolo riservato dal Dl Governance e Semplificazioni a Comuni e Città metropolitane: “Chiediamo di partecipare direttamente e senza intermediazione alla gestione di alcune missioni di progetti, perché in questi anni abbiamo dato ampia dimostrazione di saper gestire gli investimenti con efficacia ed efficienza”. Un chiaro riferimento alla necessità di gestire le risorse senza l’intermediazione delle Regioni, applicando modelli di gestione già sperimentati dal Governo in occasione del Patto delle Città Metropolitane e del Pon Metro.

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“Vogliamo fare il nostro lavoro e il nostro dovere per spendere bene e rapidamente le risorse; non accettiamo di aspettare anni di burocrazia e procedure per sapere chi fa che cosa. A ciascuno il suo – ammoniscono i primi cittadini – Ogni livello di governo sia responsabile delle misure e delle risorse assegnate e garantisca tempi ed efficienza per gli interventi. Il rischio concreto è che altrimenti non si riusciranno a spendere le risorse alle condizioni che pone la Commissione Ue”.

Indipendenza che potrebbe, secondo i sindaci, contrastare il rischio di sovrapposizione dei livelli istituzionali, ridurre i tempi e identificare chiaramente le responsabilità: “L’Europa ci chiede di realizzare e rendicontare i progetti entro il 2026: senza reali semplificazioni e risorse dirette sarà molto complicato rispondere ad una sfida epocale come quella del PNRR. Chiediamo quindi con urgenza un canale diretto con la Presidenza del Consiglio e un tavolo permanente politico con  il Presidente Draghi per concretizzare il coinvolgimento dei Sindaci, che vada oltre la cabina di regia prevista dal Dl Semplificazioni, che ha escluso gli enti locali”.

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*Chiara Appendino, sindaco di Torino; Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia; Marco Bucci, sindaco di Genova; Antonio Decaro, sindaco di Bari; Cateno De Luca, sindaco di Messina; Luigi de Magistris, sindaco di Napoli; Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria; Virginio Merola, sindaco di Bologna; Dario Nardella, sindaco di Firenze; Leoluca Orlando, sindaco di Palermo; Salvo Pogliese, sindaco di Catania; Virginia Raggi, sindaca di Roma; Beppe Sala, sindaco di Milano; Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari.