I Riformatori presentano i candidati, Truzzu: “Abbiamo tutte le possibilità”.

Giornata di presentazioni oggi all’hotel Regina Margherita di Cagliari, dove il popolo dei Riformatori Sardi si è riunito per la presentazione dei candidati alle prossime elezioni regionali del 25 febbraio. Tanti gli amministratori locali e i volti nuovi “selezionati accuratamente” dal partito, come ricordato oggi in apertura da Pierpaolo Vargiu: “Siamo orgogliosamente sardi, come ricorda il nostro slogan. Ognuno deve cercare la propria anima e noi, grazie ai successi ottenuti con l’inserimento del principio di insularità nella Costituzione e la promozione della civiltà nuragica quale modello di sviluppo dell’Isola, possiamo dire orgogliosamente di aver realizzato iniziative importanti per i sardi e la Sardegna. Ma la difesa dell’insularità – prosegue – ha bisogno di una classe dirigente competente ma, al momento, possiamo dire di aver realizzato qualcosa di impossibile. Sono sicuro – conclude – che il 26 febbraio festeggeremo e posso dire già da ora che Paolo truzzu si caratterizza per essere un candidato in discontinuità con le precedenti esperienze di governo”.

Intervento seguito da uno dei decani del partito, Franco Meloni: “Vedo davanti a me alcuni tra i migliori nomi che la politica sarda possa offrire oggi. Vi abbiamo selezionato con attenzione e non è vero che tutti i politici sono uguali, voi siete diversi dagli altri. Pensate – continua Meloni – a quello che ha fatto a cagliari Paolo Truzzu. Lui ha preso una decisione più utile per la gente che per se stesso, invece i nostri avversari sono sempre gli stessi: quelli della paura, della sfiducia e del no a tutto”.

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Incontro chiusosi con l’intervento del candidato alla presidenza della Regione Sardegna, Paolo Truzzu: “La logica con la quale ho sempre fatto politica mira al gioco di squadra. Faremo di tutto per difendere gli interessi dei sardi e della Sardegna e lo faremo con la stessa forza e capacità con le quali ho lavorato nella mia città. Qui – ha dichiarato Truzzu – abbiamo cercato di lavorare partendo da una visione, da una idea e abbiamo portato a termine i dovuti atti amministrativi. Non siamo magari stati capaci di spiegare ai cittadini tutti i vari processi ma abbiamo portato 300 miilioni di euro in città. In meno di 18 mesi – ancora – abbiamo amministrato 80 milioni e proceduto con i dovuti appalti”.

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Speech che non accenna a promuovere una difesa circa l’azione da amministratore locale riscontrata in 5 anni di mandato al governo della città: “In un mondo dove la politica non fa possiamo dire che siamo stati concreti. Ci sono state difficoltà, va rimarcato, ma come sa ogni cittadino che deve ristrutturare la propria casa, i disagi non possono mancare ma al termine dell’intervento il risultato è sicuro”.

Da qui il passo è breve per proporre la propria ricetta per il futuro della Sardegna: “Dobbiamo dimostrare a tutti che abbiamo tante risorse per creare ricchezza nel nostro territorio. Dobbiamo convincere i sardi che in questa regione si può vivere bene, fare figli, dare competenze europee ad ogni giovane residente nell’isola, iniziare una professione, aprire un’azienda e invecchiare bene. Abbiamo tutte le possibilità”.

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Coerentemente con il “no slogan” anche oggi Truzzu non ha parlato dei grandi temi, quali la sanità, lo spopolamento e i trasporti, ma, ricalcando quanto sostenuto in apertura dai riformatori circa l’importanza della cultura nuragica, il candidato del centrodestra ha aggiunto che “va collegata all’Einstein Telescope e ai tanti progetti della Carbo-Sulcis e alle iniziative per la ricerca sull’idrogeno”. “Iniziative – prosegue – che potrebbero portare l’isola al centro della ricerca mondiale e portare lavoro e competenze. Dobbiamo, quindi mettere le persone nelle condizioni di fare ciò che vogliono. Questa è la prospettiva che dobbiamo seguire tutti insieme con onestà”.

Infine, un richiamo al grande insegnamento di Gigi Riva: “Gigi ci ha insegnato due cose: la prima è che se sei forte e talentuoso vai avanti ma per vincere serve il gioco di squadra, mentre la seconda è che bisogna puntare a fare ciò che è giusto piuttosto che ciò che conviene”.

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