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I Consigli regionali insulari “elargiscono” denaro pubblico. Il MEF chiede chiarimenti.

Le solite “norme mancia” tornano a infestare la manovra di stabilità delle regioni insulari d’Italia. Ad attivare l’intervento del MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono state le distribuzioni operate nell’ultima legge finanziaria siciliana, quantificabili in circa 50 milioni di euro.

Un modus operandi che non racconta nulla di nuovo pensando, per esempio, all’ultima variazione di bilancio approvata dal Consiglio regionale della Sardegna, grazie alla quale (ma lo possono dire solo i beneficiari paraculi) sono stati “elargiti” senza bando e con procedura ad personam diverse decine di milioni di euro.

Isole, quindi, dove le variazioni di bilancio (come le manovre finanziarie) sono diventate l’ennesimo strumento di gestione opaca delle risorse pubbliche, confermando favoritismi e gestione del denaro pubblico poco trasparente.

Se nel 2025 il Legislatore sardo, che ricordiamolo dovrebbe produrre leggi di sistema, spende per esempio risorse pubbliche per rifare gli infissi e i parchi auto per questa o quella organizzazione (senza peraltro bando di evidenza pubblica) e la magistratura non apre alcuna indagine, di cosa possiamo parlare?

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