I capigruppo discutono in Consiglio sulla “questione Todde”.
In un contesto di massima segretezza, aspetto non nuovo nel Palazzo di via Roma, è in corso da poco la conferenza dei capigruppo del “Campo largo” sardo, convocati per fare il punto (e ovviamente quadrato) sulla presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, dichiarata decaduta dalla carica di consigliera regionale ieri dal collegio regionale di garanzia elettorale della Corte d’Appello di Cagliari.
Incontro che non vede per il momento la partecipazione dei giornalisti, tenuti debitamente a distanza. Sintomo della preoccupazione e inadeguatezza che si respira dalle parti dell’entourage di “partners e alleati” della presidente Todde.
Ciò che è certo, al momento, è che una presidente decaduta dalla carica di consigliera non può decisamente essere in grado di alzare il livello della politica regionale. Caduta, infatti, su una questione prettamente burocratica l’impressione, unita alla valutazione sui magri risultati ottenuti nei primi 10 mesi di Governo, è che sia sempre più auspicabile una dipartita in blocco dell’attuale espressione di potere al Governo della Regione.
Diverse, ancora, le contestazioni espresse verso la presidente nuorese da parte della Corte d’Appello, a partire dalla mancata nomina di un mandatario elettorale, l’indicazione di un conto dedicato per la campagna elettorale. Mancherebbe, inoltre, il dettagliato elenco di tutte le spese sostenute durante la campagna elettorale dello scorso 2024 per il Consiglio regionale, accompagnate dalla documentazione giustificativa. Dovevano aprire il Parlamento come una scatola di tonno e invece, non hanno neanche avuto l’accortezza di garantire la trasparenza delle proprie spese elettorali. Nulla di nuovo.
Adesso, come da regolamento, mentre la presidente ha già dichiarato che impugnerà l’atto, il Consiglio regionale, a norma dell’articolo 16 del proprio regolamento consiliare, ha, con la Giunta per le elezioni, 90 giorni di tempo per decidere sul da farsi e informare il Consiglio regionale.
Ma l’impressione che tutto si risolva in una bolla di sapone è più che plausibile. Nel frattempo, il provvedimento di decadenza non sarà immediamente esecutivo e la Presidente Todde potrà continuare ad agire nella pienezza dei suoi poteri.