I britannici arrestano il giornalista Richard Medhurst.
Il Regno Unito, dopo il caso dell’attivista Julian Assange, tornato uomo libero lo scorso mese di giugno, ha aggiunto al proprio medagliere della criminalizzazione del giornalismo un’altra milestone con l’arresto del giornalista Richard Medhurst.
Medhurst, cittadino siriano-britannico, è uno dei principali giornalisti indipendenti che si occupano del genocidio a Gaza. Sostenitore della Palestina, è stato arrestato all’aeroporto di Heathrow a Londra il 15 agosto 2024, in base alla Sezione 12 del Terrorism Act del 2000, una legge che criminalizza l’espressione di opinioni considerate di supporto a organizzazioni proscritte, come Hamas o Hezbollah.
Poco prima di essere preso in custodia, Medhurst ha criticato pubblicamente il Terrorism Act e il suo utilizzo per mettere a tacere il dissenso sulle atrocità di Israele a Gaza. Poche ore dopo è salito su un volo di ritorno a casa nel Regno Unito ed è stato arrestato all’arrivo.
Legge, il Terrorism Act, approvata nel periodo del cosiddetto “liberalismo illuminato” di Tony Blair.
Arresto, ricordano alcuni osservatori, che porta tutti i tratti distintivi della persecuzione dei whistleblower e giornalisti da parte di Obama, che ha utilizzato l’Espionage Act, vecchio di un secolo.
“La stessa classe di élite liberale che la scorsa settimana si è presentata sul palco del Convention Nazionale Democratica a Chicago, proclamandosi il “partito della libertà”, ha anche aiutato e favorito la guerra di Barack Obama contro giornalisti e informatori”, ricorda oggi una nota del Partito Verde degli Stati Uniti d’America.
“In uno dei suoi ultimi atti da presidente, pochi giorni prima di cedere le redini del potere a Donald Trump, Barack Obama aveva infatti firmato l’Ordine esecutivo 12333 accelerando la distribuzione dei dati di sorveglianza di massa raccolti dalla NSA all’FBI, alla DEA e alla Homeland Security. Il fascismo – concludono i verdi – è vivo e vegeto in America e ha trovato una casa accogliente in entrambi i principali partiti”.