Guerra nel Caucaso, Ambasciata armena: “Bombardate diverse città, 49 vittime”.

Ieri alle 00:05 ora locale, sono riprese le ostilità lungo il confine orientale tra l’Azerbaigian e l’Armenia. “Le forze armate azere – si legge nella missiva dell’Ambasciata Armena in Italia -, utilizzando artiglieria pesante, sistemi di lanciarazzi multipli e droni da combattimento, hanno iniziato a bombardare intensamente le città armene di Goris, Jermuk, Vardenis, Kapan, Sotk e i villaggi vicini, causando circa 49 vittime e numerosi feriti”.

Un attacco ingiustificato secondo la parte armena, tale da rappresentare l’ennesima violazione della Carta delle Nazioni Unite, dell’Atto finale di Helsinki e della Dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020.

“Dal 2 settembre il Ministero della Difesa dell’Azerbaijan – dichiarano dall’Ambasciata – ha quotidianamente diffuso false informazioni sostenendo che “le postazioni dell’esercito dell’Azerbaijan sono periodicamente sottoposte a fuoco con l’uso di armi di vario calibro dalle postazioni delle forze armate armene. Comunicati tutti smentiti da fatti oggettivi e dichiarazioni ufficiali del governo armeno. Inoltre – prosegue la nota -, sono stati estremamente preoccupanti le informazioni confermate circa frequenti voli cargo militari che hanno trasferito attrezzature e munizioni militari dalla Turchia, Stato membro della NATO, all’Azerbaijan”.

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Dal 5 al 9 settembre, secondo la ricostruzione della diplomazia armena, le forze aeree azerbaijane e turche hanno condotto esercitazioni congiunte in Azerbaijan, con lo scopo annunciato di valutare la capacità di “distruzione di obiettivi aerei e terrestri immaginari del nemico. “È estremamente preoccupante che un membro della NATO sia coinvolto in un violento attacco militare contro l’Armenia. Il governo armeno ha costantemente informato i partner internazionali e la comunità internazionale circa i preparativi di una nuova aggressione azera contro l’Armenia”.

Attacco sulla quale la Commissione europea non ha ancora preso posizione, evidenziano dall’Ambasciata armena in Italia: “Il senso di impunità per Aliyev è stato ulteriormente rafforzato dalla recente dichiarazione della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che lo ha elogiato come “partner affidabile” dell’Europa. Purtroppo lo stesso Aliyev è stato ricevuto ai massimi livelli in Italia, il primo Paese europeo a farlo dopo la seconda guerra contro l’Artsakh del settembre-novembre 2020″.

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Nel frattempo il Primo Ministro dell’Armenia ha discusso dell’aggressione con i Paesi Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE, in particolare con il Presidente francese Emmanuel Macron, della Federazione Russa Vladimir Putin, con il Segretario di Stato USA Anthony Blinken e, infine, con il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.

È stato inoltre deciso di appellarsi ufficialmente all’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva e al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nonché alla Russia, sulla base del Trattato sulla mutua assistenza in vigore.