Guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina: l’UE adotta il 15° pacchetto di misure restrittive.
Il Consiglio ha adottato oggi un quindicesimo pacchetto di misure restrittive contro la Federazione Russa. Una nuova iniziativa, si legge nella nota dell’Ue, concepita per “contrastare l’elusione delle sanzioni e indebolire il complesso militare e industriale russo”.
Pacchetto che colpisce anche le aziende cinesi “che stanno sostenendo la guerra della Russia”, secondo l’alto rappresentante dell’Ue Kaja Kallas.
Ad essere interessati dalle sanzioni saranno nel dettaglio 54 persone (inclusi dirigenti di aziende del settore energetico, funzionari del dipartimento della comunicazione russa) e 30 entità pubbliche e private.
Per quanto riguarda le entità, l’UE ha preso di mira principalmente le società di difesa russe e le compagnie di navigazione responsabili del trasporto di petrolio greggio e prodotti petroliferi via mare, che forniscono importanti entrate al governo russo. Ha inoltre elencato un impianto chimico, una compagnia aerea civile russa.
Per la prima volta, ancora, vengono impost sanzioni (divieto di viaggio, congelamento dei beni, divieto di rendere disponibili risorse economiche) a vari attori cinesi che “forniscono componenti per droni e componenti microelettronici a sostegno della guerra della Russia”.
Sul fronte dell’elusione delle sanzioni, il Consiglio ha deciso di aggiungere altre navi all’elenco delle compagnie marittime. Questa misura è intesa a colpire le petroliere extra-UE che fanno parte della flotta ombra di Putin che aggira il meccanismo del tetto massimo del prezzo del petrolio o supporta il settore energetico della Russia, o le navi che sono responsabili del trasporto di equipaggiamento militare per la Russia o coinvolte nel trasporto di grano ucraino rubato. 52 navi provenienti da paesi terzi sono state prese di mira oggi per questi motivi, portando il totale delle navi designate a 79.
Il Consiglio ha inoltre aggiunto 32 nuove entità all’elenco di quelle che supportano direttamente il complesso militare e industriale russo nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. Saranno soggette a restrizioni più severe all’esportazione per quanto riguarda beni e tecnologie a duplice uso, nonché beni e tecnologie che potrebbero contribuire al potenziamento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza della Russia . Alcune di queste entità si trovano in Paesi terzi (Cina, India, Iran, Serbia ed Emirati Arabi Uniti) e sono state coinvolte nell’elusione delle restrizioni commerciali o si sono impegnate nell’approvvigionamento di articoli sensibili utilizzati per le operazioni militari russe, come UAV e missili.
Per proteggere meglio le aziende europee dai contenziosi con le controparti russe , il Consiglio ha deciso di vietare il riconoscimento o l’esecuzione nell’UE di quelle sentenze emesse dai tribunali russi in base all’articolo 248 del Codice di procedura arbitrale della Federazione Russa. Queste sentenze, secondo il Consiglio, hanno impedito alla parte avversa di avviare o continuare un procedimento in una giurisdizione diversa dalla Russia ( ingiunzioni anti-suit ) in chiara violazione dei principi e delle pratiche internazionali consolidate e hanno spesso comportato sanzioni finanziarie sproporzionatamente elevate per le aziende europee. La nuova misura impedisce che tali sanzioni vengano eseguite contro gli operatori UE in Europa.
Inoltre, il Consiglio ha introdotto una deroga che consente lo sblocco dei saldi in contanti detenuti dai depositari centrali di titoli (CSD) dell’UE. Ciò è necessario alla luce dell’aumento dei contenziosi e delle misure di ritorsione in Russia che comportano il sequestro di attività dei CSD nell’UE. Grazie a questa deroga, i CSD saranno in grado di richiedere alle autorità competenti degli Stati membri di scongelare i saldi in contanti e di utilizzarli per soddisfare i propri obblighi legali con i propri clienti.
Infine, l’UE ha prorogato le scadenze applicabili a determinate deroghe necessarie per i disinvestimenti dalla Russia . A causa dei rischi di mantenere attività commerciali in Russia, gli operatori dell’UE dovrebbero prendere in considerazione la chiusura delle attività in Russia e/o di non avviarne di nuove. L’eccezionale estensione delle deroghe di disinvestimento è necessaria per consentire agli operatori dell’UE di uscire il più rapidamente possibile dal mercato russo. Le deroghe estese sono concesse caso per caso dagli Stati membri e sono incentrate sul consentire un processo di disinvestimento ordinato, che non sarebbe possibile senza l’estensione di queste scadenze.
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