Gruppo di Minsk, Ilham Aliyev: “Risultati assenti da 28 anni”.

L’UE e l’Azerbaigian di Ilham Aliyev, nel corso dell’ultima visita della presidente Ursula von der Leyen e della Commissaria Simson, hanno accelerato sul nuovo accordo in materia di cooperazione nel settore energetico. Accordo, però, passato in secondo piano leggendo le ultime dichiarazioni del presidente azero, per il quale resta ancora da affrontare un lungo cammino nella direzione della normalizzazione delle relazioni tra Azerbaigian e Armenia, Paese che per Aliyev non adempie agli obblighi che ha assunto con la Dichiarazione firmata il 10 novembre 2020: “Uno di questi è il ritiro delle forze armate armene dal Karabakh. Ad oggi, questo problema non è stato risolto. Abbiamo sollevato la questione molte volte, ma l’Armenia la sta prolungando. Allo stesso tempo, abbiamo sollevato la problematica di fronte alla leadership militare della Russia e, pochi mesi fa, un alto funzionario del Ministero della Difesa della Russia, durante la sua visita in Azerbaigian, ha promesso al nostro Ministero della Difesa che le forze armate armene sarebbero state ritirate dal Karabakh entro giugno. Tuttavia, oggi è metà luglio, e questo problema non è stato risolto. Naturalmente – ha dichiarato Aliyev -, questa è una situazione intollerabile. Perché è del tutto inaccettabile che le forze armate armene rimangano nel territorio dell’Azerbaigian”.

Il Presidente Ilham Aliyev ha anche affermato che, secondo la Dichiarazione del 10 novembre, si sarebbe dovuto stabilire un contatto tra la parte principale dell’Azerbaigian e la Repubblica Autonoma di Nakhchivan: “Tuttavia, questa opportunità non ci è stata data fino ad oggi – ha aggiunto il presidente azero -. La strada di Lachin è aperta e nella Dichiarazione del 10 novembre ci siamo impegnati affinché la stessa funzionasse e l’Azerbaigian garantisse la sicurezza di tale strada. Abbiamo preso questo come un impegno e lo stiamo seguendo. Ma non c’è modo di andare a Nakhchivan dalla parte principale dell’Azerbaigian. Non solo non ne abbiamo l’opportunità, ma non vediamo alcun lavoro in questa direzione sul territorio dell’Armenia”.

Il Presidente Ilham Aliyev ha anche parlato del tentativo di rianimare il gruppo di Minsk: “Noi diciamo che non c’è bisogno del gruppo di Minsk, non c’è bisogno di un gruppo che non produce risultati da 28 anni. Questo è quello che diciamo. Per usare un eufemismo, è in corso una guerra fredda tra i co-presidenti del gruppo di Minsk. Infatti, essi stessi ammettono che il gruppo di Minsk è disfunzionale. La parte armena ogni minuto parla ancora del gruppo di Minsk. Questo cosa significa? In poche parole, dietro questo vediamo ancora pretese territoriali contro il nostro Paese. Da un lato, l’Armenia accetta i nostri cinque principi e li riconosce – tra cui il riconoscimento reciproco dell’integrità territoriale dei paesi, la rinuncia alle rivendicazioni territoriali reciproche e altre disposizioni – dall’altro, il gruppo di Minsk sembra dover fare qualcosa, quindi la domanda è: cosa dovrebbe fare? Il conflitto del Karabakh è stato risolto, la questione del Karabakh è chiusa. Il Karabakh è l’Azerbaigian!”.

Ilham Aliyev, Vladimir Putin, Nikol Pashinyan
Ilham Aliyev, Vladimir Putin, Nikol Pashinyan

Parlando dello sviluppo economico del Paese nella prima metà dell’anno, il Presidente Ilham Aliyev ha poi evidenziato il buon momento dello Stato: “L’economia è cresciuta del 6,2%, l’economia non petrolifera del 9,6%, la produzione industriale totale nel settore industriale del 2,1% e l’industria non petrolifera dell’11,5 per cento. Risultati molto buoni, e vediamo questi risultati nella vita reale, perché ci consente di aumentare gli stipendi, aumentare le pensioni. Il reddito della popolazione è aumentato di circa il 20 per cento. Anche il nostro commercio estero è aumentato molto – circa del 70% -. Le nostre esportazioni non petrolifere sono aumentate di oltre il 25 per cento. Il saldo positivo della bilancia commerciale estera è di 12,1 miliardi di dollari in 6 mesi. Tutte queste cifre possono essere motivo di orgoglio per qualsiasi Paese. Il 1° luglio dello scorso anno, il nostro debito pubblico estero rappresentava il 16 per cento del prodotto interno lordo. Secondo i dati che mi sono stati forniti il 1° luglio di quest’anno, il debito estero è 10,7 per cento del prodotto interno lordo”. 

Ilham Aliyev, Charles Michel
Ilham Aliyev, Charles Michel

Nel suo intervento, il Presidente Ilham Aliyev ha parlato anche dei progetti realizzati nei territori liberati dall’occupazione, dei lavori svolti per aumentare la produzione di grano, così come nei settori di trasporto e connettività. Parlando, in particolare, dei grandi progetti nel settore delle rinnovabili, il Capo dello Stato ha detto: “Ci sono grandi prospettive in questo campo. Allo stesso tempo, questo ci consentirà di risparmiare gas naturale ed esportare il gas naturale risparmiato, soprattutto considerando che la domanda del nostro gas è aumentata notevolmente. La ragione di ciò è chiara e, ovviamente, stiamo lavorando in questa direzione. Abbiamo pianificato il gas estratto da giacimenti promettenti per soddisfare la domanda interna, oltre che per l’esportazione. Per ora, la nostra base di risorse per l’esportazione è il giacimento di “Shah Deniz”. Ma nel prossimo futuro è prevista la produzione di gas dai giacimenti “Absheron”, “Shafaq”, “Asiman”, “Umid-Babek” e dai giacimenti di gas profondi di “Azeri-Chirag-Guneshli”. E’ una risorsa enorme ed è in corso un lavoro attivo su tutti i progetti che ho elencato. Non si tratta solo di progetti esplorativi, ma di lavoro pratico. Il 18 di questo mese è prevista la firma di un memorandum tra l’Unione Europea e l’Azerbaigian nel campo dell’energia. Questo è il nostro contributo alla sicurezza energetica dell’Europa e di altri Paesi”.

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