Governo Meloni: dal blocco navale agli sbarchi no stop il passo non è breve.

Dal blocco navale, urlato e promesso a più riprese dagli attuali partiti al governo del Paese, alla fredda conclusione che gli sbarchi in Italia non possono essere bloccati. Questa, in sintesi, la dimostrazione plastica dell’inconsistenza dell’attuale compagine di Governo che, sul fronte della migrazione, sta dimostrando tutta la sua impotenza. D’altronde il tema, come spiegato a più riprese, non è mai stato di difficile risoluzione, nonostante le facili (nonché muscolari) soluzioni proposte dall’asse Meloni-Salvini. Dispiace, però, non sentire più strilli o soluzioni ‘vigorose’ da “quelle parti”, sintomo inequivocabile che una volta al Governo si diventa tutti un po’ più moderati.

Una dinamica che se da un lato sta vedendo scomparire la Lega nord (oggi all’8,7%), dall’altra vede – incomprensibilmente – salire Fratelli d’Italia (ora al 29,8%). Tuttavia, anche in presenza di questo up and down nei sondaggi, verso la maggioranza continua a non agitarsi alcun vento di critica, nonostante l’evidente insuccesso dimostrato nella gestione delle politiche migratorie. Segno evidente del sempre più crescente disinteresse o, peggio, analfabetismo funzionale, dell’elettore medio italiano verso la politica italiana.

Blocco Navale
Blocco Navale

O chissà! Magari le festività pasquali hanno distratto così tanto gli/le italiani/e da non suscitare alcuna riflessione sui crescenti sbarchi in Sicilia e Calabria, dove negli ultimi giorni sono approdate oltre 3200 persone.

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Operazioni di ricerca e soccorso che hanno visto l’impiego di numerosi mezzi aerei della Guardia Costiera e di Frontex e che hanno portato i principali hotspot italiani al collasso, a partire dalla solita Lampedusa, dove attualmente sono ospitate oltre 1.800 persone, ovvero quattro volte più della capienza massima. Insomma, una “non novità”.

Sono decisamente lontani i tempi dei post social di Fratelli d’italia sul blocco navale e delle occupazioni dei porti sardi (qualcuno ricorda l’Alan Kurdi?) da parte degli esponenti leghisti. Mentre continuano a non tramontare le cosiddette dichiarazioni autoreferenziali a difesa della propria incapacità come ricordato dall’ultima dichiarazione della Meloni al vertice del Consiglio europeo di due settimane fa, dove la premier ha addirittura dichiarato che “c’è stato un cambio di passo impresso nello scorso Consiglio” e ancora che l’Esecutivo sta lavorando per “la concretezza dei risultati che mi sembrano buoni e dimostrano la buona fede nell’affrontare questa materia”.

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