Governo: finisce l’era dell’Agenzia Nazionale per i Giovani?
Si va verso un nuovo assetto istituzionale per l’ente governativo incaricato per la gestione dei principali programmi europei per i giovani in Italia. Stando alle “Disposizioni urgenti in materia di politiche giovanili”, contenute nella bozza del decreto legge del PNRR, in arrivo domani sul tavolo del Consiglio dei ministri, l’attuale Agenzia Nazionale per i Giovani (ANG), istituita con Legge n. 15 del 23 febbraio 2007, in attuazione della Decisione 1719/2006/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio d’Europa, si appresta ad essere soppiantata dalla nuova Agenzia italiana per la gioventù.
Il nuovo ente, stando alle premesse, subentrerà all’Agenzia di via Sabotino 4 (a breve soppressa) nell’ambito degli obiettivi individuati dai programmi europei, ricevendo le dotazioni finanziarie, strumentali e di personale dell’Agenzia nazionale per i giovani. Secondo quando previsto dalle disposizioni contenute nel decreto legge, la nuova agenzia, nata dalle ceneri dell’ANG, sarà anche chiamata a offrire supporto tecnico-operativo al Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale della presidenza del Consiglio dei ministri.
Una nuova struttura all’interno della quale le funzioni di indirizzo e vigilanza saranno esercitate dal Presidente del Consiglio dei ministri o dall’Autorità politica delegata in materia di politiche giovanili. Sparisce, quindi, l’onere della vigilanza da parte della Commissione europea che ha accompagnato fino ad oggi il nuovo ente.
Da capire, ora, come sarà valutata la decisione dell’Esecutivo Meloni dalla Commissione von der Leyen, alla luce del fatto che l’ANG, secondo quanto già stabilito, è in Italia l’ente incaricato di dare attuazione alla strategia dell’Unione europea per la gioventù 2019-2027.
Aspetti sui quali, probabilmente, interverrà domani il ministro Andrea Abodi, atteso nella Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati per riferire sulle linee programmatiche in materia di politiche giovanili.
