Governance economica: il Consiglio da il via libera ai percorsi di spesa netta.
Il Consiglio dell’Ue ha adottato oggi delle raccomandazioni che approvano i primi piani strutturali di bilancio a medio termine e stabiliscono i percorsi di spesa netta per 21 Stati membri.
I piani fiscali-strutturali a medio termine sono una pietra angolare del nuovo quadro di governance economica. I piani contengono la traiettoria fiscale degli stati membri, insieme alle riforme e agli investimenti previsti. Contribuiscono a rafforzare la sostenibilità del debito degli stati membri e a promuovere una crescita sostenibile e inclusiva.
I percorsi di spesa netta, contenuti nei piani strutturali fiscali nazionali a medio termine, costituiscono l’unico indicatore operativo per la sorveglianza fiscale a livello UE. Questo vincolo di bilancio definirà le politiche fiscali nazionali per i prossimi quattro o cinque anni e aiuterà a determinare se gli Stati membri sono sulla buona strada per raggiungere o mantenere finanze sane.
Ora che il Consiglio ha adottato le sue raccomandazioni, gli Stati membri hanno certezza riguardo ai percorsi di bilancio che seguiranno nei prossimi anni e possono pianificare di conseguenza.
A ricevere il via libera ai percorsi di spesa netta e ai piani strutturali di bilancio a medio termine sono stati la Croazia, Cipro, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia.
Per i cinque Stati membri che hanno richiesto una proroga del periodo di aggiustamento fiscale a sette anni (Finlandia, Francia, Irlanda, Italia e Romania), il Consiglio ha anche approvato la serie di impegni di riforma e di investimento alla base di tale proroga.
Un obiettivo chiave di tutti i piani è garantire che, entro la fine del periodo di aggiustamento fiscale, il debito pubblico sia su una traiettoria plausibilmente discendente, o rimanga a livelli prudenti, e che il deficit pubblico sia portato e mantenuto al di sotto del valore di riferimento del 3% del PIL nel medio termine.
Nell’occasione, il Consiglio ha raccomandato all’Italia di porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo entro il 2026. L’Italia dovrebbe garantire che il tasso di crescita nominale della spesa netta non superi l’1,3% nel 2025 e l’1,6% nel 2026.