Gli under20 europei puntano alle professioni sanitarie.

Il settore sanitario si conferma tra quelli più ambiti tra la popolazione giovanile europea. Lo conferma la ricerca commissionata della Fondazione Clariane che, attraverso l’Ipsos, ha indagato in merito all’attrattività delle professioni sanitarie tra i giovani di 7 Paesi europei: Francia, Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi, UK e Spagna.

A livello aggregato, i giovani europei mostrano un alto livello di fiducia nell’abilità di trovare un lavoro dopo aver completato gli studi (75% si dichiara infatti fiducioso/molto fiducioso). Il dato si rivela alto anche in Italia (74%), uno dei Paesi analizzati con il tasso di disoccupazione giovanile più alto.

Il bilanciamento tra vita privata – lavoro è considerato il criterio più importante nella scelta del lavoro (60%); tra i fattori più citati, compaiono anche il fascino della professione (56%), l’atmosfera e le relazioni sul luogo di lavoro (50%) e il fatto che la carriera sia in linea con i propri valori (48%). Per quanto riguarda l’Italia, si evidenzia alta attenzione anche per i livelli salariali (58%) e l’opportunità di avanzamento di carriera (54%).

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Il settore sanitario, in particolare, è il terzo settore più ambito dai giovani europei (45%), dietro a lusso (51%) e mondo dell’educazione (47%). Nel mondo sanitario, le carriere più ambite sono quelle legate alla salute mentale (66%), davanti a paramedici (61%) e medici (60%); meno attrattive la professione infermieristica (49%) e i ruoli di operatore sociosanitario (45%).

Su quest’ultimo aspetto la professione infermieristica e sociosanitaria perde appeal tra i giovani a causa del carico di lavoro (39%), l’avere a che fare con le malattie (37%), l’irregolarità dell’orario lavorativo (34%), lo sforzo fisico (29%) e la difficoltà di bilanciare la vita privata con il lavoro (28%).