Gli investimenti diretti della Commissione europea nelle start-up innovative.
Per ovviare al gap di investimenti in start-up in Europa, rispetto al mercato statunitense, l’Unione europea, attraverso il fondo EIC (l’European Innovation Council Accelerator), ha deciso di effettuare investimenti diretti nel capitale delle nuove imprese innovative, così da attirare più fondi privati assumendosi il rischio iniziale. In particolare, sono 40 le prime start-up nelle quali la Commissione acquisirà delle quote, attribuendo alla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), la responsabilità della consulenza e della gestione delle partecipazioni.
Sul nuovo metodo promosso dalla Commissione l’eurodeputata del gruppo Identità e Democrazia, Hèléne Laporte, ha chiesto all’esecutivo von der Leyen di fornire maggiori dettagli sui criteri stabiliti con la BEI nel processo di selezione per le start-up e per i finanziamenti assegnati e, ancora, se sarà previsto un audit intermedio indipendente ed entro quale termine.
Richieste alle quali oggi ha risposto la Commissaria all’Innovazione Mariya Gabriel: “Nel contesto dell’EIC la BEI attualmente fornisce competenze nel processo di due diligence, mentre la Commissione stabilisce i criteri per la selezione del processo di selezione delle start-up. I criteri specifici sono stabiliti nel programma Horizon 2020 2018-2020, mentre il processo di valutazione è definito nell’ambito delle regole di partecipazione di Horizon 2020″.
“Il budget destinato nell’ambito dell’acceleratore EIC è soggetto alle regole stabilite nel Regolamento finanziario, come qualsiasi strumento finanziario dell’UE. I beneficiari del Fondo EIC accettano contrattualmente di condividere le informazioni con il servizio di audit interno della Commissione, la Corte dei conti dell’UE e con l’Ufficio europeo per la lotta antifrode, l’OLAF”.
“Con l’acceleratore EIC – conclude la Commissaria – l’UE diventa azionista di tali società, attraverso il Fondo EIC. Il Fondo EIC può utilizzare il proprio ruolo di azionista per garantire che gli interessi strategici dell’UE siano salvaguardati”.
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