Giunta regionale: “Superficialità del Governo Conte nell’attuazione della strategia energetica della Sardegna”.
Il dibattito in corso al Senato della Repubblica, sulla conversione in legge del Dl Semplificazioni, sta facendo emergere numerose criticità in merito alle strategie energetiche dell’Isola per il Governatore della Regione Sardegna, Christian Solinas, per il quale “la Regione non può essere tagliata fuori da scelte fondamentali per il futuro dell’intera Isola, come quelle legate all’energia. Abbiamo lavorato a lungo per definire un quadro strategico e regolatorio che consenta a tutti i sardi di avere il metano a un prezzo uguale a quello applicato nel resto d’Italia e gli impegni presi finora non possono essere disattesi dal Governo e dalla sua maggioranza”.
Un commento negativo al quale si è aggiunta la dichiarazione dell’assessora regionale all’Industria, Anita Pili: “Non possiamo tollerare la superficialità del governo Conte nell’attuazione della strategia energetica della Sardegna così come proposta nel decreto. Attraverso la Conferenza delle Regioni abbiamo indicato in che modo è possibile garantire la perequazione tariffaria sia sull’approvvigionamento che sul trasporto e la distribuzione, cioè come far arrivare il metano a un prezzo equo a tutta l’Isola, all’industria e a tutti i sardi, dalle città costiere ai paesi dell’interno”.
“Grazie al lavoro fatto con Arera – sottolinea l’esponente della Giunta Solinas – siamo riusciti a ottenere la perequazione tariffaria sulla distribuzione per tre anni. Non è sufficiente. E non lo è a maggior ragione in uno scenario in cui il governo approva, in totale assenza di confronto con la Regione Sardegna, un testo di legge che dovrebbe portare a compimento la questione metanizzazione dell’Isola e che invece appare nettamente in contrasto con i contenuti del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima approvato, anche grazie al lavoro della stessa Regione, lo scorso anno. Non è questo il modo in cui si costruiscono le basi per lo sviluppo dei territori. Non può chi governa a un rango istituzionalmente più alto, escludere l’amministrazione regionale nella definizione delle strategie di sviluppo del territorio – conclude Anita Pili – che la stessa democraticamente amministra”.