Gioventù: le conclusioni dell’ultimo Consiglio dell’Ue.
Il Consiglio ha approvato oggi le sue ultime conclusioni sulle società inclusive per i giovani, che stabiliscono misure mirate per promuovere l’equità, l’inclusione e il sostegno per i giovani in Europa.
Nelle sue conclusioni, il Consiglio riconosce le sfide che i giovani devono affrontare e l’importanza di facilitarne la partecipazione attiva e l’inclusione nelle loro comunità e nel processo decisionale. Evidenzia inoltre la necessità di migliorare il benessere mentale e le condizioni di vita di tutti i giovani.
In particolare il Consiglio ha chiesto ai Paesi membri di rafforzare il dialogo e le sinergie tra le organizzazioni giovanili e promuovere il coordinamento tra le realtà locali, regionali, nazionali ed europee. Serve quindi un “nuovo sforzo” da parte degli Stati Ue per la creazione di spazi inclusivi per i giovani, migliorarne le competenze.
Paesi che devono anche fare di più per sostenere i diritti dei bambini e facilitare la loro partecipazione a tutti i livelli del processo decisionale.
Su ciò che ha lasciato, invece, l’Anno europeo della gioventù, che si è svolto dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022, il Consiglio ha riconosciuto i risultati dell’Anno europeo della gioventù (avrebbe sorpreso il contrario!) e ha invitato la Commissione Ue a sfruttare questa “eredità”, anche rafforzando i principali meccanismi quali il dialogo europeo con i giovani e i consigli nazionali dei giovani.
In un’altra risoluzione, dedicata al tema dell’animazione socioeducativa in un’Europa, il Consiglio ha invitato sia gli Stati membri che la Commissione a sostenere lo sviluppo e la pratica dell’animazione socioeducativa a livello europeo, nazionale e locale, anche attraverso politiche globali sull’animazione socioeducativa, approcci dal basso verso l’alto – strategia ancora assente e poco strutturata – e la formazione degli operatori socioeducativi.
I ministri dell’Ue hanno poi tenuto un dibattito orientativo sul seguito dato ai risultati della conferenza dell’UE sulla gioventù, svoltasi dal 2 al 5 marzo 2024 a Gand. Durante il meeting i ministri hanno riflettuto sulle modalità per migliorare il monitoraggio e il feedback sui risultati del dialogo dell’UE con i giovani a livello politico per soddisfare meglio le esigenze e le aspettative dei giovani.
Interessante anche la raccomandazione “L’Europa in movimento”: opportunità di mobilità per l’apprendimento per tutti”, mirata a incoraggiare più persone a sfruttare le opportunità di studio e apprendimento all’estero e ampliare il quadro dell’UE per la mobilità dell’apprendimento.
La mobilità, infatti, è da tempo al centro del progetto dell’UE. Imparare all’estero può fornire competenze preziose e un senso più forte dei valori comuni dell’UE. La raccomandazione di oggi aiuterà ad ampliare le opportunità per tutti di trarre vantaggio dagli immensi benefici che derivano dall’apprendimento, dallo studio o dalla formazione al di fuori del proprio paese di nascita.
I ministri hanno successivamente tenuto un dibattito sul ruolo dell’intelligenza artificiale (AI) nell’istruzione e nella formazione, concentrandosi su come i sistemi nazionali di istruzione e formazione possono essere preparati per le sfide poste dall’IA, e sulle misure che potrebbero essere adottate a livello europeo, in consultazione con gli Stati membri, per sfruttare al massimo l’intelligenza artificiale nell’istruzione e nella formazione.
I ministri hanno sottolineato l’importanza di sfruttare i vantaggi offerti dall’intelligenza artificiale, che potrebbe fornire un’esperienza di apprendimento più personalizzata, e hanno presentato le misure introdotte a livello nazionale. Hanno sottolineato la necessità di sviluppare le competenze digitali degli studenti e di rafforzare il ruolo e le competenze degli insegnanti.
Il Consiglio ha inoltre richiamato l’attenzione sui potenziali rischi presentati da questa nuova era tecnologica e ha invitato la Commissione a definire un approccio comune a livello dell’UE all’uso dell’IA nell’istruzione e nella formazione.
Nella giornata di domani, invece, il Consiglio rivolgerà la sua attenzione sull’aumento degli influencer come parte dell’ecosistema mediatico dell’UE, nonché sulle modalità per dare potere al mondo culturale e culturale.