Giovani sardi: gli incontri con Comandini servono a poco.
Testare la fattibilità per l’avvio di nuove opportunità economiche e sostenere la mobilità dei giovani sardi. Questi i contenuti discussi nel corso dell’ultimo incontro tra il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, e una delegazione maltese del comune di La Valletta, in questi giorni in Sardegna per una serie di meeting con portatori di interesse locale.
Una visita, secondo il sindaco maltese Olaf Mckay che potrebbe sfociare “in una collaborazione culturale e scambi per giovani. Insieme possiamo celebrare le nostre tradizioni, promuovere il turismo sostenibile e rafforzare i legami storici tra le nostre comunità. La cultura è sicuramente un ponte che ci unisce”.
Sul tema si potrebbe dire molto, ma mentre sul fronte economico molte possono essere le occasioni per le aziende delle due isole, sul fronte della mobilità dei giovani sardi, invece, c’è poco da dire, ovviamente restando nel perimetro del “sempre più dissipatore” Consiglio regionale della Sardegna, oggi ospitante l’incontro.
Aula – lo diciamo agli amici maltesi – arrivata ad approvare, recentemente, una variazione di bilancio con la quale sono stati praticamente buttati a mare milioni di euro tra murales, eventi “one shot” e altre iniziative di indubbio scarso impatto. Volete veramente investire in un’Isola del genere voi che, tra gaming e turismo, siete diventati best practice in Europa? Andiamo, non scherziamo.
Per la mobilità internazionale dei giovani sardi, invece, vi consigliamo di cambiare i vostri interlocutori istituzionali, poco attenti al tema. Meglio, invece, affidarsi a chi, fuori dalla “bassa politica”, da decenni sopperisce alle mancanze del Legislatore e dell’Esecutivo regionale sulla questione della mobiltà internazionale dei giovani. Buone pratiche, indubbiamente, poco consigliate dalle parti del Consiglio regionale. Non ci sorprende!
A che può servirvi, ancora, collaborare con chi ha dimostrato alla prima occasione (vedi variazione di bilancio 2024) di essere più portato a finanziare la mediocrità che puntare ai programmi di ampio respiro e alla visione di lungo periodo?
Sindaco, se realmente interessato le consigliamo di cambiare i suoi interlocutori istituzionali nell’Isola poichè, alla luce della traction di provvedimenti legislativi adottati negli ultimi lustri, si è fatto ben poco per la mobilità dei giovani sardi.