Giovani, Pozzo: “Laureati con redditi bassi”.

“La situazione dei laureati in Friuli Venezia Giulia, che emerge dal rapporto AlmaLaurea, è solo apparentemente positiva. Approfondendo i dati e confrontandoli anche con quelli dell’anno precedente si scopre infatti che, se l’occupazione è alta, restano le forti critiche retributive e, quindi, redditi non adeguati.È perciò necessaria un’azione forte della politica sul welfare regionale e un utilizzo coerente del Pnrr, formidabile occasione che va usata anche per ridurre la forbice di stipendi che sfavorisce i giovani e donne”.

Lo sottolinea in una nota il consigliere regionale Massimiliano Pozzo (Pd), commentando i dati del rapporto AlmaLaurea relativi alle università di Udine e di Trieste.

“Sul piano del reddito – continua l’esponente dem – se andiamo a confrontare i dati con il rapporto di AlmaLaurea dell’anno scorso, vediamo che in termini reali i valori sono in calo. I redditi sono in riduzione a livello nazionale, del 4 ,1% per i laureati di primo livello, del 5,1% per i laureati di secondo livello, e sono in riduzione anche per quanto riguarda i laureati della nostra regione”.

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Altra critica riguarda le donne: “Sono la quota maggiore dei vincitori, ma anche quella che viene pagata di meno a parità di
condizioni, con un divario significativo rispetto ai vincitori uomini. Possiamo quindi dire – prosegue Pozzo – che, anche guardando ai nostri laureati, vediamo le stesse criticità che interessano i giovani corregionali nel complesso. Redditi bassi
e, addirittura, in riconoscibili con le donne che subiscono il solito divario salariale. Tenuto conto di riff, maggiori costi e aumento dei tassi di interesse, si può capire quanto sia difficile la situazione”.

Pozzo conclude l’intervento appellandosi al governo regionale e a tutta la politica del Fvg, “chiamata ad agire sulla qualità del lavoro, stabilità e sul valore dei redditi. È necessario rafforzare gli incentivi alle stabilizzazioni e sfruttare le potenzialità degli investimenti del Pnrr sulla transizione ecologica ed energetica, opportunità sia a livello produttivo che occupazionale”.

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