Giovani, Paola Binetti: “Rivedere con urgenza il Reddito di Cittadinanza”.
Aumentano i neet in Italia, arrivati ora all’impressionante cifra di 2 milioni di giovani a ‘spasso’. Un costo sociale incalcolabile che, nonostante gli slogan sull’efficacia delle misure contenute nella missione giovani del Pnrr, continua a non destare alcun allarme. Dati inequivocabili che confermano che quasi un quarto dei ragazzi, tra i 15 e i 29 anni, è inattivo nel nostro Paese.
“Alcuni – ha ricordato la parlamentare dell’UDC, Paola Binetti – cercano lavoro, ma non lo trovano e altri hanno smesso di cercarlo, accontentandosi del reddito di cittadinanza e di qualche altro sporadico lavoretto in nero”.
“Da qui – prosegue l’esponente centrista – occorre ripartire” a partire dall’inadeguata “politica di orientamento” e dal “mercato del lavoro che si serve dei giovani senza contribuire alla loro effettiva formazione professionale, frustrandone le ambizioni”, tale da alimentare il fenomeno del cosiddetto brain drain.
I fondi del Pnrr sono in arrivo, le promesse sono tante e serve una revisione urgente del reddito di cittadinanza per la Binetti: “Abbiamo in preparazione una mozione che vincoli il Governo a dare operatività a questo punto del programma. Non vogliamo che la legislatura termini senza aver dato una risposta oggettiva a queste esigenze dei giovani, delle loro famiglie, della nostra società. Il testimone da passare alla nuova legislatura è quello di un oggettivo processo di ricerca e di sviluppo affidato alla Next Generation, senza ingannarli con misure di carattere meramente assistenziale come purtroppo è l’attuale Reddito di cittadinanza”.
Parere ribadito dalla deputata di Forza Italia, Vincenza Labriola, per la quale “il reddito di cittadinanza, non ha funzionato” a causa della mancanza di controlli, formazione e proposte di impiego: ” È – spiega – un ammortizzatore sociale, non uno strumento che può creare lavoro: dobbiamo modificarlo con urgenza per cogliere le opportunità del Pnrr e dare agli italiani la possibilità di cambiare il Paese”.
Modifiche che dovrebbero permettere di accedere al reddito solo a chi garantisce la formazione dei giovani: “Il reddito di cittadinanza, con la figura dei navigator e la gestione dei centri dell’impiego, ha mostrato troppi limiti”.