Giovani nelle regioni ultraperiferiche dell’UE. La strategia della Commissione.
Come facilmente desumibile dalle principali statistiche europee, i giovani delle regioni ultraperiferiche dell’UE, rispetto ai coetanei/e delle altre regioni devono affrontare sfide maggiormente impegnative viste le limitazioni prodotte da variabili geografiche e socioeconomiche locali.
Nel maggio 2022, per colmare il gap, la Commissione europea ha lanciato una nuova strategia volta a migliorare le condizioni di vita dei giovani e, in questo contesto, ha lanciato un programma di sovvenzioni da 1 milione di euro con l’obiettivo di mettere i giovani in condizione di dare forma e attuare progetti a livello locale. Una missione decisamente fallita vista la pianificazione dell’azione, nonché la sua inaccessibilità per le organizzazioni giovanili. Una “non novità” guardando alle altre call per i giovani e l’informazione promosse dalla DG Regio.
Azioni, con molta probabilità, che non hanno compreso appieno lo status speciale riconosciuto dall’articolo 349 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Ma questa, come spesso diciamo, è un’altra storia…
Nel tentativo di sopperire alle ricorrenti criticità per i giovani delle regioni ultraperfieriche, volendo essere indulgenti verso le istituzioni europee, la Commissione sulla base dell’attuazione del partenariato strategico del 2017 con le regioni ultraperiferiche dell’UE, ha adottato la comunicazione “Mettere al primo posto le persone”, con l’obiettivo di “garantire
una crescita sostenibile e inclusiva, liberare il potenziale delle regioni ultraperiferiche dell’UE”.
Il 22 marzo 2023, guardando a quanto fatto dal Parlamento europeo sul tema, la Commissione per lo sviluppo regionale (REGI) ha adottato all’unanimità la relazione sulla valutazione della nuova comunicazione della Commissione europea sulle regioni ultraperiferiche. Nell’occasione i deputati hanno ribadito che la situazione sociale dei giovani è una preoccupazione fondamentale per le regioni ultraperiferiche e hanno invitato la Commissione a presentare un piano d’azione volto a contrastare l’abbandono scolastico, nonché attività di formazione, apprendimento e sviluppo delle competenze per incrementare le opportunità di lavoro e fermare la fuga dei cervelli.
Hanno inoltre esortato la Commissione a migliorare le opportunità di mobilità dei giovani e a cercare di attirarli verso l’agricoltura e la pesca, poiché possono contribuire a rivitalizzare questi settori tradizionali.
Nel suo parere dell’8 febbraio 2023, sul tema, il Comitato europeo delle Regioni ha evidenziato la necessità di affrontare le crisi migratorie, soprattutto nelle regioni frontaliere esterne dell’UE. Nel parere esplorativo del 19 gennaio 2022, ancora, il
Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha invitato la Commissione a sfruttare le opportunità offerte dalle caratteristiche specifiche delle regioni ultraperiferiche per quanto riguarda la loro ubicazione su mari e oceani, nonché le loro ampie risorse marine, sia per sviluppare le attività tradizionali che per creare nuove opportunità di mercato, contribuendo così ad attrarre i giovani.
Al momento, però, tutto tace e, senza andare troppo lontano, la condizione dei giovani continua a non essere minimamente accettabile anche nelle “più vicine” regioni insulari dell’UE.