Giovani e Massoneria. Intervista al Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia

Stefano Bisi, senese, classe ’57, giornalista e scrittore di grande esperienza, dal 6 aprile 2014 succede a Gustavo Raffi alla guida del Grande Oriente d’Italia, la più antica e numerosa istituzione massonica italiana, venendo eletto Gran Maestro, figura che ricopre la funzione di garanzia di governo della Comunione massonica italiana. Proviamo a capire insieme al custode della tradizione iniziatica cosa rappresenta la Massoneria per i giovani e quale fascino rappresenta per le nuove generazioni.

Dott. Bisi, secondo lei come si può spiegare il fascino per la Massoneria nei giovani di oggi?

“Con il momento particolare che tutta la società sta vivendo. Siamo da anni in una fase di decadimento, di caduta e annullamento di valori, di forte smarrimento. I giovani vedono nella nostra Istituzione, un luogo sicuro dove, senza pregiudizi, senza dogmi e con una forte spinta motivazionale, possono trovare le risposte ai grandi temi dell’esistenza umana. Attraverso la Tolleranza, unita ai principi del trinomio Libertà-Uguaglianza-Fratellanza essi potranno sviluppare quei talenti interiori che li porteranno, iniziaticamente parlando, ad una crescita personale. Aggiungo che il Grande Oriente – che è anche online, su Facebook, Instagram, Twitter e YouTube con un proprio canale – riceve centinaia di richieste di informazioni e molte sono di giovani che con una frequenza in costante aumento, bussano ai nostri Templi esprimendo l’intenzione di voler entrare nell’Ordine“.

Nella storia della Massoneria quali sono stati i giovani più rappresentativi della cultura massonica?

“La cultura massonica da secoli costituisce un patrimonio inesauribile per l’Umanità. Sono stati così tanti a livello mondiale gli uomini, scienziati, artisti, musicisti, poeti, letterati, politici, astronauti che hanno lavorato nei Templi e sono stati rappresentativi che fare un elenco è quasi impossibile. Per l’Italia, mi limito a ricordare Fermi, Quasimodo, Pascoli, Carducci, e Meuccio Ruini, presidente dell’Assemblea dei 75, cui dobbiamo la nostra bella e forte Costituzione della Repubblica”.

Il Gran Maestro Stefano Bisi , Pietro Bartolo

Quali letture consiglierebbe ai giovani interessati a iniziare il percorso massonico?

LEGGI ANCHE:  Giovani e disturbi alimentari, ecco "Vite Sottili".

“Consiglierei di leggere in particolare “Il bussante” edito dalla Jouvence in cui viene spiegato “cosa è” e “cosa non è” la Massoneria e vengono forniti preziosi suggerimenti a chi desidera entrare nell’Istituzione. Poi, una volta iniziati, il libro di Oswald Whirt “La Massoneria resa comprensibile ai suoi adepti: L’apprendista”. Ma nessun libro può essere utile senza partecipare con costanza, passione, saggezza, forza e bellezza ai lavori massonici. Ogni massone porta custodito nel petto il suo libro prezioso della Massoneria”

A livello nazionale sul totale dei massoni aderenti al Grande Oriente d’Italia , quanti sono i massoni under35? Sono presenti più fratelli giovani al sud o al nord?

“L’età dei Fratelli nel corso degli anni si è sensibilmente abbassata, oggi l’età media è di circa 40 anni, ma questo è un dato che è destinato ancor di più a scendere rendendo la Massoneria, per usare un termine oggi in voga, sempre più smart. Per quanto riguarda la parte finale della domanda vi è un sostanziale equilibrio di giovani fra Sud e Nord”.

Chiedere di diventare fratello massone per interesse è espressamente criticato, eppure numerose persone credono che la Massoneria sia uno strumento per i propri interessi. Da rappresentante del Grande Oriente d’Italia , come vengono considerati i “carrieristi” al vostro interno?

Frontespizio delle Costituzioni dei Liberi Muratori redatte nel 1723 e ancora osservate in tutto il mondo

“Chi pensa di entrare in Massoneria con l’obiettivo di procurarsi dei vantaggi personali e di fare come dice lei “carriera” ha già commesso il più grande errore della sua vita. Questa persona resterà delusa e i Fratelli presto lo scopriranno. Si indossano grembiule e guanti per un fine nobile e per migliorare se stessi e l’Umanità”.

Quali meccanismi animano la volontà di chiedere di associarsi ad una loggia?

“Noi non facciamo proselitismo, ma chi scopre di avere dentro di sé la fiamma della conoscenza e si pone dei dubbi nella ricerca della verità, può essere avvicinato da un conoscente, un amico o da un familiare. Inizia così un periodo lungo di attesa. Dopo aver presentato la domanda in una delle sedi del Grande Oriente in tutta Italia e l’esame della stessa da parte dei Fratelli della Loggia alla quale si è bussato, si passa alla fase della “tegolatura”. L’aspirante avrà un incontro con tre Fratelli scelti dall’Officina che, attraverso una serie di domande, cercheranno di cogliere la personalità, gli interessi e l’attitudine del bussante a far parte dell’Ordine. Se supererà questa fase si passerà all’iniziazione ad apprendista, il primo dei tre gradi massonici”.

Viviamo in tempi dove concetti quali la cooperazione l’ascolto e la tolleranza sono sempre meno popolari tra gli under35. Secondo lei la Massoneria può educare alla riflessione, alla proattività e facilitare la comprensione reciproca e lo sviluppo del pensiero critico tra i giovani?

LEGGI ANCHE:  G7 e inclusione lavorativa dei giovani, Calderone: "Y7 ha dato grande contributo".

“Certamente, il centro e il cuore della nostra azione è il rispetto reciproco e l’obbligo all’ascolto. In questo incommensurabile valore c’è la risposta ad ogni domanda: le nostre officine sono luoghi di confronto di idee. Noi amiamo e abbiamo sempre amato il libero pensiero e siamo contro ogni forma di totalitarismo. I Fratelli parlano uno alla volta, senza sovrapposizioni e contraddittori, e tutti ascoltano tutti. Siamo l’unica autentica palestra della democrazia rimasta. Una scuola che educa alla responsabilità, alla riflessione, al confronto, al lavoro di squadra, per usare una metafora calcistica, volto al bene comune. Sono questi valori che i giovani d’oggi devono coltivare e diffondere per un futuro migliore”.

Quali passi sono stati fatti per promuovere una maggiore trasparenza della Massoneria in Italia, e una divulgazione della cultura massonica verso le nuove generazioni?

“A livello nazionale e territoriale il Grande Oriente d’Italia organizza, promuove e patrocina convegni, incontri e dibattiti di grande rilevanza. Basta guardare, per esempio sul nostro sito, gli ospiti intervenuti al Vascello per le celebrazioni del XX Settembre scorso per capire come la Massoneria sia viva, pulsante e capace di stare al passo anche con i tempi. La trasparenza, poi, è massima e gli eventi sono quasi tutti aperti al pubblico, eccetto quelli esclusivamente riservati ai Fratelli”.

Attraverso quali canali promuovete le vostre attività per le comunità dove hanno sede le vostre logge?

LEGGI ANCHE:  Politiche giovanili. A Cagliari "l'invasione pacifica" dei giovani dell'International Summer Week.

“Oltre al sito www.grandeoriente.it, e a quelli dei collegi regionali, abbiamo anche una newsletter settimanale e le riviste Erasmo, Hiram e Massonicamente. Su tutti questi organi di comunicazione viene ampiamente documentata l’attività dell’Ordine e il prezioso lavoro e l’impegno costante dei Fratelli del Grande Oriente d’Italia”.

Vi è capitato di collaborare con le scuole e le principali istituzioni formative del nostro Paese?

“Noi organizziamo spesso dei convegni con la partecipazione a livello locale di scuole e istituzioni. Crediamo che la cultura e la scuola siano gli elementi primari per far crescere e formare i giovani, contribuendo alla ricchezza del libero pensiero. E spesso abbiamo incentivato questo rapporto con borse di studio che hanno premiato gli studenti più meritevoli, in particolare quelli delle aree terremotate”.

Che messaggio vuole mandare ai giovani che leggeranno questa intervista, interessati a chiedere l’ammissione al Grande Oriente d’Italia?

“Ai giovani piace il calcio è anche il vostro sito porta il termine gol. Noi siamo come una grande squadra di calcio, dove c’è una parte interna nel chiuso dello spogliatoio, e poi c’è la parte esterna in cui andiamo in campo per il Bene dell’Uomo. Giochiamo sempre per vincere la partita più importante. Da noi non c’è il pallone ma si allenano la mente e il corpo alla Tolleranza, a dare più che a ricevere, a essere Fratelli di tutto nella più grande scuola iniziatica volta all’elevazione dell’Uomo”.