Giovani e lavoro: resta (nonostante le veline ministeriali) il gap con l’Ue.

Nonostante i progressi degli ultimi anni del tasso di occupazione, il differenziale tra l’Italia e la media dei Paesi dell’area Euro rimane negativo e costantemente attorno a 8-9 punti percentuali. Soltano nel 2023, il dato è stato di -16 punti rispetto alla Germania, -7 rispetto alla Francia, -4 rispetto alla Spagna, come rilevabile nel rapporto annuale dell’Inps.

L’Italia mostra, inoltre, un ritardo significativo nell’occupazione giovanile, dato che il tasso di occupazione nella fascia di età 15-29 è, al momento, sotto il 35%, circa 15 punti percentuali meno di Francia e quasi 30 meno della Germania. Oltre ad una minore occupazione, i giovani italiani mostrano anche un minore coinvolgimento nei processi formativi. D’altronde di cosa lamentarsi dato che la formazione in Italia è appannaggio esclusivamente di soggetti diversi dalle imprese. Un paradosso nel 2024 ancora inspiegabile… ma ben comprensibile!

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Il 16% dei giovani tra i 15 e i 29 anni, infine, non lavora, non studia e non è inserito in alcun percorso di formazione, ben 4 punti percentuali in più della Francia e 7 in più della Germania.

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