Giovani e lavoro: per il 55% salute mentale è priorità.
Il 55% dei giovani si ritiene ‘molto soddisfatto’ del proprio lavoro ma lamenta poca attenzione verso la salute mentale. Per il 36% stare bene è più importante dell’indipendenza economica e della soddisfazione professionale. Ad evidenziarlo è l’ultima edizione di Open Jam, il festival sulle prospettive del lavoro per gli under30.
Per quanto riguarda le aspirazioni dei giovani professionisti, l’impiego stabile rimane anch’esso una priorità ma per il 66% degli intervistati trovare un posto di lavoro in cui potersi esprimere e crescere è un obiettivo. Insomma, bisogna tenersi alla larga dalla Pubblica amministrazione, anche se le note del ministro Zangrillo provano a convincere del contrario.
Stranamente, solo il 17% dei giovani ritiene di non ricevere un compenso adeguato (13% ‘poco soddisfatto’, 4% ‘per niente soddisfatto’).
Significativi i dati sulla flessibilità oraria, che ha un impatto maggiore (36% ‘alto’, 58% ‘molto alto’) dello smart-working, che comunque rimane un paramento importante: 42% ‘impatto alto’, 44% ‘molto alto’, anche se per il 14% del campione ha un impatto che va da ‘nullo’ (4%) a ‘minimo’ (3%) o ‘moderato’ (7%). Un altro tema centrale sarà quello della gestione dei conflitti.
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