Giovani, ANA: “Torni servizio di leva”.
L’Associazione Nazionale Alpini chiede il ripristino della leva militare per i giovani italiani, come ricordato recentemente dal suo presidente Sebastiano Favero: “Continueremo a chiedere con determinazione di ripristinare per tutti nostri giovani un servizio obbligatorio alla Patria”.
Una suggestione, il ritorno alla naja, non nuova nel panorama italiano a circa 17 anni dal “congelamento” del servizio militare obbligatorio – avvenuto nel 2005 con la Legge Martino -, considerato da molti come un supporto all’integrazione linguistica e alla conoscenza del Paese, per altri, invece, vissuta come un’imposizione contro la libertà e i principi personali. Un fenomeno di costume, indubbiamente, che ha rappresentato per gran parte della Storia d’Italia, un passo obbligato per i giovani italiani e una fonte d’ispirazione per un’intensa produzione letteraria.
Alla base dell’approvazione della Legge Martino vi fu, infatti, un’ampia convergenza da parte delle forze politiche del tempo, in particolare tra la Casa delle Libertà e il centrosinistra. Una volontà politica che anticipò di due anni la professionalizzazione delle forze armate, prevista per il 2007.
Più nel dettaglio, però, la Legge Martino, non prevedeva l’abolizione della naja, per la quale sarebbe servita una modifica costituzionale, ma la congelò per tutti i nati dal 1986 in poi. Le ultime reclute interessate dal sistema precedente, infatti, furono i ragazzi nati nel 1985.
Nel corso degli ultimi 15 anni si sono registrati diversi tentativi di ripristino della leva obbligatoria. L’ultimo tentativo lo scorso marzo, con il via libera dell’Aula della Camera alla sperimentazione della ‘mini-naja’, finalizzata a far svolgere percorsi formativi volontari in ambito militare a cittadini italiani di età compresa tra i 18 e i 22 anni.
foto ana.it.