Giovani. Allo Young Innovators Business Forum l’appello degli innovatori per il rilancio dell’Italia.

Diversamente da quanto fatto, per esempio in Sardegna, con certe iniziative costose ed estemporanee, il gotha del mondo delle imprese si è riunito nel corso della terza edizione dello Young innovators business forum per discutere su come mettere al centro i giovani talenti, rafforzare gli investimenti sulle startup in un Paese sempre meno competitivo e ospitale per i giovani italiani.

Ad aprire i lavori il presidente dell’Angi, Gabriele Ferrieri che ha evidenziato “l’importanza di rilanciare quel partenariato pubblico e privato fondamentale per lo sviluppo dell’economia italiana ed europea all’insegna dell’innovazione, puntando sui giovani talenti e le startup, sugli incentivi e sulla ricerca per sostenere la competitività del Paese e del comparto economico e industriale“. 

Incoerente, rispetto all’azione del Governo Meloni, il messaggio del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, sul tema gioventù: “Abbiamo bisogno di giovani e di innovatori”. 

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Più nel merito l’intervento di Patrick Gerlich, Amministratore Delegato Bayer Crop Science Italia: “L’innovazione ci guida a cercare costantemente nuove soluzioni a supporto degli agricoltori per garantire loro una maggiore produttività e allo stesso tempo rispondere alle esigenze di sostenibilità ambientale, ottimizzando l’utilizzo delle risorse a disposizione. Ciò avviene attraverso un approccio multifattoriale che integra l’uso di agrofarmaci innovativi, tecnologie digitali che combinano i big data con l’intelligenza artificiale e soluzioni genetiche che offrono varietà di sementi sempre più resistenti alle avversità”. 

Momento centrale della kermesse, la presentazione all’ecosistema milanese del ‘Manifesto per un’Italia competitiva all’insegna dell’Open Innovation’ che rappresenta un passo importante verso un futuro in cui l’Italia possa essere protagonista dell’innovazione a livello globale.

In conclusione, di particolare rilevanza il III rapporto dell’Osservatorio su innovazione e digitale promosso da ANGI Ricerche in collaborazione con Lab21.01 e a cura di Roberto Baldassari, direttore del comitato scientifico Angi. “I dati raccolti e analizzati mostrano l’andamento dell’innovazione in Italia, la transizione digitale ed ecologica, il rapporto con i megatrend, la ricerca del lavoro e quali siano le caratteristiche per essere un’impresa innovativa”, spiega Baldassari. “I giovani italiani mettono al primo posto la ‘Richiesta di esperienza’ (69,7%) seguita dalla ‘Scarsa propensione delle aziende ad assumere’ (59,3%;) e dalla ‘Difficoltà per un laureato che spesso viene ritenuto troppo qualificato’. Oggi – prosegue – abbiamo riscontrato su questo dato un calo fortissimo, (-8,8% ovvero il 30,1%) così premiando i più qualificati”. 

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Ma cosa rende per i giovani italiani un’impresa innovativa? Il podio dello scorso anno si conferma con lo stesso ordine che vede al primo posto ‘investimenti in strumenti, macchinari e tecnologie all’avanguardia’, al secondo ‘un gruppo dirigenziale’ e in terza posizione ‘la conoscenza degli strumenti digitali’. Tra i Megatrend delle nuove tecnologie per il futuro in prima posizione troviamo ancora l’Intelligenza artificiale con il (27,3% – +6,7 rispetto al 2023), seguita dalla Blockchain (12,3%), dall’Hyperautomation (11,2%) e dalla Realtà aumentata con il (9,7%) e le Nano tecnologie in coda che però crescono di (+1% ovvero 9,6%). Il tema della Cybersecurity rimane sempre un tema di alto interesse anche per i giovanissimi, si evince anche dai risultati ottenuti. Il 30,8% degli intervistati ha dichiarato che andrebbe introdotto come materia scolastica sin dalla scuola primaria.

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