Giornalisti italiani a Kursk, il Ministero degli Esteri russo convoca l’ambasciatrice italiana.

“I corrispondenti italiani hanno violato le leggi russe e le elementari regole dell’etica giornalistica, sfruttando la loro permanenza nel territorio del nostro Paese per mascherare il sostegno propagandistico ai crimini del regime di Kiev”, si legge nella dichiarazione rilasciata nelle ultime ore dal Ministero degli Esteri della Federazione Russa dopo l’ingresso di alcuni giornalisti della RAi nella regione di Kursk, recente teatro dell’aggressione delle forze armate ucraine.

L’ambasciatrice italiana a Mosca, Cecilia Piccioni, è stata addirittura convocata al Ministero degli Esteri russo, per ricevere le lamentele del Governo. Nell’occasione la diplomatica italiana ha però ricordato che “le redazioni giornalistiche, programmano in maniera totalmente autonoma e indipendente la loro attività”.

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Lo riferisce la Tass che ha confermato anche l’intenzione dell’Esecutivo russo di avviare un procedimento penale contro i giornalisti italiani che hanno realizzato un reportage dalla regione di Kursk. “Le azioni dei cittadini italiani rientrano nell’ambito del Codice penale russo e si stanno adottando le misure necessarie per indagare sulle circostanze del reato commesso dai dipendenti RAI per adottare le misure corrispondenti”, si legge nella nota del Ministero.

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