Gianantonio Da Re: “Verificare l’utilizzo dei fondi europei erogati alla Bosnia-Erzegovina per la gestione dei flussi migratori”.

Ha fatto scalpore, lo scorso 23 dicembre, l’emergenza umanitaria provocata dall’incendio del campo profughi di Lipa, nella città bosniaca nordoccidentale di Bihać: “Da allora – ricorda l’eurodeputato di ID Gianantonio Da Re – almeno 3000 migranti risultano essere senza assistenza tra le località di Bihać e Lipa”.

Una vicenda che aveva registrato la pronta risposta dell’UE, attraverso lo stanziamento di 3,5 milioni di euro al Governo bosniaco per il restauro del centro di accoglienza di Bira, dove sarebbero dovuti essere trasferiti i migranti. Struttura che risulterebbe “ancora inutilizzata” secondo l’esponente di Identità e Democrazia.

Unione che dal 2018 “ha già versato alla Bosnia-Erzegovina oltre 88 milioni di euro per la gestione dei migranti, per la costruzione di centri e la fornitura di attrezzature e assistenza medica e sociale”, ricorda Da Re che, attraverso la sua interrogazione parlamentare, ha chiesto alla Commissione di verificare l’utilizzo dei fondi europei da parte dell’Esecutivo bosniaco.

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Oggi, in risposta alla questione sollevata dall’eurodeputato italiano, è intervenuto il Commissario Olivér Várhelyi: ” L’UE ha ripetutamente esortato le autorità competenti ad affrontare la crisi umanitaria a Lipa e a garantire una sistemazione ai rifugiati e ai migranti in stato di necessità. Grazie al forte impegno dell’UE – spiega il Commissario – le condizioni di vita a Lipa sono migliorate. I lavori per creare un centro di accoglienza dovrebbero iniziare a breve e la Bosnia-Erzegovina deve utilizzare appieno le strutture esistenti, come il centro di accoglienza nella città di Bihać, completamente ristrutturato, ma che è stato chiuso illegalmente”.

Sulle risorse stanziate per la gestione dei flussi migratori al Governo bosniaco il Commissario ha poi ricordato che “dal 2018 la Commissione ha fornito un notevole sostegno finanziario e tecnico alla BosniaErzegovina per un importo di 89 milioni di euro. Ciò comprende la recente assegnazione di 3,5 milioni di EUR in aiuti umanitari per la fornitura di assistenza sanitaria e di protezione oltre che di sostegno di emergenza a rifugiati e migranti che non hanno una dimora“. Sostegno messo in atto dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni e dai suoi partner, ovvero l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), il Fondo internazionale delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF), l’Agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva (UNFPA), il Consiglio danese per i rifugiati e Save the Children.

“La Commissione e la delegazione dell’UE in BosniaErzegovina – ha ricordato l’esponente della Commissione von der Leyen – monitorano attentamente l’uso dei fondi dell’UE, anche attraverso visite periodiche sul campo, riunioni settimanali con i partner esecutivi e valutazioni ed audit esterni, indipendenti e specifici e, in linea con le norme dell’UE in materia di gestione finanziaria, qualora si accerti un uso improprio dei fondi, sono adottate misure adeguate, compreso il loro recupero. La Commissione – ha concluso Várhelyi – non dispone di alcuna prova del fatto che tali fondi siano stati utilizzati in modo improprio”.

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