Gianantonio Da Re: “Declino della salute mentale dei giovani in Europa”.
Aumentano le diseguaglianze e i problemi psicologici per i giovani europei, sempre più esposti all’abuso di sostanze stupefacenti, alcolici e alla dipendenza dal gioco d’azzardo online, dove cresce la quota di under20. A ricordarlo l’esponente del gruppo Identità e Democrazia, Gianantonio Da Re, intervenuto per chiedere alla Commissione europea di riferire sulle iniziative a tutela della salute mentale dei giovani europei.
“Dato che la salute mentale dei giovani in Europa è in una spirale discendente (tra il 2005 e il 2017 i sintomi depressivi tra gli adolescenti sono aumentati del 5,2%), anche a causa degli effetti disastrosi della pandemia di COVID-19, è ragionevole supporre che le cose potrebbero continuare a peggiorare”.
In attesa della risposta da parte della Commissione europea, sperando che dall’Esecutivo von der Leyen non ci si nasconda dietro la reiterata “mancanza di competenza Ue”, si può già dire che i principali programmi per la gioventù in Europa, Erasmus+ ed Esc, possono aiutare nell’implementazione di interventi di prevenzione ma, va evidenziato, l’accesso ai programmi deve essere facilitato.
Attualmente, infatti, le opportunità offerte dall’Europa per i giovani non sono accessibili per i giovani vulnerabili. Un vero e proprio paradosso, visto che tali programmi dovrebbero incidere direttamente sull’inclusione dei giovani, sul quale non è stato fatto granché dalle parti della Commissione UE. Il semplice aumento delle risorse per il programma Erasmus+ nel Bilancio UE, seppur una buona notizia, non rappresenta una soluzione esaustiva.
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